L'Oratorio Estivo 2012 è iniziato.
In questi ultimi giorni l'Oratorio dell'Abbazia si è trasformato in un laboratorio a cielo aperto: indicazioni, segnali, le parole che accompagneranno il nostro cammino... tutto per rendere più accogliente, "parlante" il nostro Oratorio.
Fantastiche le mamme che hanno messo a disposizione tempo, creatività, pazienza.
Sorprendenti gli animatori che si stanno calando in un ruolo per molti nuovo.
Più di 140 pasti prenotati, 200 iscritti, una ventina di animatori. Un drappello di mamme si divide tra accoglienza. cucina, bar e pulizie. Davvero un buon inizio!
Ma di che cosa parliamo in questa estate ai nostri bambini e ragazzi?
L’Oratorio estivo 2012
sarà una «scuola di umanità». Le parole saranno la chiave di accesso per
dimostrare che le persone non sono fatte per essere sole, rimanere mute e
chiudersi in se stesse ma per aprirsi all’incontro con l’altro e scoprire che
ogni uomo o donna desidera un «Tu» per cui vale la pena vivere. Le parole
svelano l’interesse verso l’altro – nel bene e nel male – e sono un «passaggio»
che inevitabilmente crea un contatto. Dall’altra parte della nostra voce c’è
sempre chi ascolta e risponde. L’altro ci «provoca» ad essere coerenti e a fare
in modo che le nostre parole corrispondano sempre alla verità.
L’Oratorio
estivo 2012 si costruirà attorno a parole che indicano un’azione da compiere
«per qualcun altro» o al fine di entrare in relazione e crescere nell’amicizia,
nella fraternità e nella comunione. Di giorno in giorno, ogni parola arricchirà
il «bagaglio di umanità» dei ragazzi che sapranno cosa può servire per
realizzare una vita «buona», anche mettendo al bando quelle parole che ci
allontano e creano divisioni, litigi e tristezza.
L’Oratorio
estivo 2012 lo chiamiamo «PassParTù – Di’ soltanto una parola». «PassParTù» è
una parola composta e «inventata», che richiama esplicitamente il «passepartout», la
chiave che apre molte porte. Ma «PassParTù» va oltre, perché - così come si
legge - costruisce un percorso che dall’«io» passa al «tu» attraverso il «per».
Il tema di quest’anno ci aiuterà a comprendere che ogni parola, per diventare
qualcosa di reale, deve essere vissuta per essere capita. Facendone esperienza,
i ragazzi scopriranno che le parole fanno sempre riferimento a qualcosa che
spinge ad agire verso l’altro e che – dentro le parole – noi costruiamo le
nostre priorità, i nostri interessi, le nostre attenzioni e i nostri desideri,
per diventare ciò che vorremmo essere… non a parole, ma nei fatti.
Quest’estate,
fatta di parole, sarà dunque un’estate in movimento perché saranno le parole a
dare la carica giusta ai giorni dell’Oratorio estivo 2012. Scegliere, donare,
incoraggiare, consolare, ricordare, promettere, ringraziare sono solo alcune
delle parole «chiave» che accompagneranno i ragazzi alla scoperta di se stessi,
delle proprie potenzialità e di tutto quello che c’è in gioco per essere delle
persone vere e affidabili.
Una
parola infatti può restare «muta», e ancora peggio può rimanere «vuota», se non
è riempita dalla vita di ciascuno. Azione e relazione sono le gambe su cui
corre ogni parola umana.
L’Oratorio
estivo 2012 «PassParTù» porta con sé una novità strutturale che qualificherà
tutta la proposta. Ogni giornata inizierà con l’annuncio di una parola nuova
che grazie ai giochi, alla preghiera, ai racconti, ai canti e a tutte le
attività che riusciremo a proporre – e a fare insieme – diventerà la
chiave di lettura per vivere lo stile fresco e originale del Vangelo. In questa
estate avremo la pretesa di aiutare i ragazzi a riflettere e a pensare al senso
dei loro comportamenti. Ma saremo noi per primi a esercitarci nella coerenza
perché chi educa lavori innanzitutto su se stesso per far corrispondere parole
e opere, pensiero e azione.
Il
Signore Gesù è il riferimento costante della proposta «PassParTù», perché ciò
che possiamo imparare per essere persone nuove lo possiamo imparare dalla sua
Parola. Gesù ha saputo usare le parole nel modo giusto perché le ha fatte
sempre corrispondere a un lieto annuncio di bene per noi e per tutta l’umanità. Ecco un altro segreto
svelato da «PassParTù»! Quello che Gesù ha detto lo ha anche fatto: per questo
diventa, per noi e per i ragazzi a noi affidati, un modello credibile da
imitare nell’uso delle parole, perché siano sempre vere, e delle azioni
pronunciate, perché siano sempre efficaci e coerenti.
A
lui possiamo dire – come ogni volta che ci ritroviamo a celebrare l’Eucaristia,
proprio come quel centurione che ha dimostrato una fede «così grande» (cfr. Matteo 8,5-13)
- «di’ soltanto una parola»! Le parole di Gesù hanno una loro consistenza che
le rende «affidabili» e «definitive». Quella che potrebbe essere solo una
«scuola di umanità» diventa così «scuola del vangelo» perché quelle parole buone che abbiamo
ascoltato da Gesù sono il segno e la via di una vita buona praticabile anche per i nostri
ragazzi, anche per la questa estate in oratorio.
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