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mercoledì 1 agosto 2012

Una "magica" giornata!

Il rintocco delle campane ci annuncia che é ora di alzarci. Cerchiamo di velocizzare i tempi della colazione e in questo ci aiutano la migliore organizzazione delle ragazze e il celere lavoro di riordino dei ragazzi. La riflessione di questa mattina nasce dall'ascolto della parabola del buon samaritano. Nella Messa in memoria di sant'Alfonso Maria de' Liguori preghiamo per tutti coloro che si prendono cura dei più deboli, degli ammalati ma anche delle nostre famiglie e delle persone che si prendono cura di noi. La meta di questa mattina è l'abbazia di sant'Antimo, situata nel comune di Montalcino, in Val d'Orcia. Superata la cittadina patria del Brunello, dopo pochi chilometri l'abbazia si presenta con tutta la sua maestosità. La tradizione vuole che essa sia sorta per volere di Carlo Magno che, durante il passaggio in queste terre, rischiò di incorrere nella peste lui stesso con tutto il suo esercito; salvato miracolosamente
dall'erba officinale chiamata poi "Carolina", eresse l'abbazia. Difficile descrivere il clima che circonda la chiesa, meta di turisti ma anche di pellegrini itineranti sulla via Francigena, così anche di gruppi scout che trovano nei campi intorno all'abbazia, accoglienza ben organizzata. Ci regaliamo alcuni minuti di silenzio. Ciascuno ha modo di entrare personalmente nella bellezza di un luogo che inevitabilmente ti riporta a fare domande di senso e ti invita a dare risposte che non siano ovvie né banali. Nel proseguire il nostro itinerario verso il monte Amiata facciamo sosta a Castel del Piano. In un locale chiamato Kruger consumiamo antipasto toscano e un buon piatto di pasta. Ben rifocillati iniziamo la salita al monte Amiata. La vetta alta 1734m è sovrastata da una croce composta da pezzi di ferro voluta da Leone XIII, eretta nel 1910 e distrutta durante i bombardamenti della II guerra mondiale e tornata ad ergersi nel 1952. Poco distante dalla croce, tra le rocce, si erge la statua della madonnina degli scout. Dall'alto é possibile scorgere la valle, terra bruciata dal sole e punteggiata dalla vegetazione dei vitigni. Dopo qualche foto di rito e qualche gioco di reminiscenza FOM/AC, torniamo verso Castelmuzio passando da Radicofani. Purtroppo non riusciamo a fermarci ma questa cittadina ci ricorda cari amici.
Il tempo per la doccia è limitato ma abbiamo un appuntamento importante: don Sergio ci aspetta alle 20.30 alla "Buca delle Fate" a Pienza.
Entriamo nel locale e aspettiamo il nostro amico. Quando finalmente compare subito abbiamo la sensazione che quanto don Roberto ci ha anticipato non è per nulla esagerato: un vulcano di simpatia con non pochi rimandi ad un vocabolario che potremmo definire boccaccesco.
Il menù prevede: antipasto con prosciutto e crostoni neri e ai funghi, pici al ragù e all'aglione, gnocchi al sugo di cinghiale, maialino, faraona, tagliata di manzo, cinghiale in umido, funghi porcini, fagioli, insalata, dolce e caffè, tutto questo "innaffiato" da Vernaccia di San Gimignano e Rosso di Montalcino. Infine compare anche una grappa di Brunello. Don Sergio ha portato con sè degli amici che invitiamo a visitare le nostre terre.
Il tasso di allegria aumenta. Usciti dal locale ci rechiamo in Piazza Pio II, gioiello dell'architettura italiana. È solo un aperitivo: Pienza merita un tempo più congruo, vi torneremo domenica.
Torniamo a casa tra canti e risate. Non possiamo però andare a riposare senza dire grazie ancora per una giornata piena di sorprese e di bellezza.
Una preghiera per il nostro amico don Sergio e per tutti i nostri amici.
Dormiamo in pace!

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