Dal 7 al 12 agosto anche i nostri giovani si sono uniti ai giovani italiani per vivere l’incontro con il Papa in occasione del cammino del sinodo sui giovani. Tante emozioni e tanti messaggi di vita nuova sono arrivati! Di seguito una bella testimonianza!
Martedì 7 agosto il nostro gruppo composto da 12 giovani accompagnati da 3 educatori e Don Giorgio, di buon'ora e dopo aver recitato le lodi, ha lasciato l’oratorio a bordo di due pulmini. La meta: Orvieto. Lì avremmo incontrato altri 150 ragazzi provenienti dagli oratori della diocesi di Milano, e sarebbe stato il nostro punto di partenza per percorrere gli ultimi chilometri della Via Francigena, fino a Roma.
Curiosi di provare l’esperienza di pellegrini e carichi del peso dei nostri zaini ci siamo messi in cammino, percorrendo sentieri lungo le dolci colline ricche di vigne e coltivazioni che costeggiano il lago di Bolsena, giungendo al paese omonimo e più in là a Montefiascone. Da lì ci siamo spostati in pullman fino alla periferia romana, dove abbiamo incontrato la restante parte del gruppo di pellegrini provenienti dalla diocesi milanese e abbiamo percorso tutti insieme la Via Appia fino a giungere a Roma. Proprio a Roma durante la sera dell’11 agosto si è svolto l’incontro dei giovani italiani con Papa Francesco, cuore del nostro cammino: presso il Circo Massimo ci siamo ritrovati in 70.000, fra pellegrini provenienti da ogni regione e altri giovani, per ascoltare le parole del Santo Padre. Durante la notte abbiamo poi visitato le Chiese di Roma, presso le quali erano state predisposte delle attività e siamo stati accolti a dormire. La mattina seguente, sempre di buon'ora, ci siamo recati in Piazza San Pietro per la Messa e l’Angelus di Papa Francesco.
Abbiamo percorso lunghi cammini sotto il peso dei nostri zaini-casa e il sole cocente di agosto, abbiamo dormito su tappetini e senza tutte le comodità delle nostre case, ma abbiamo imparato il valore della fatica, la bellezza dello sperimentare le difficoltà insieme, del sostenersi a vicenda. Abbiamo vissuto la gioia dell’ecclesialità, del vivere la nostra quotidianità accanto all’altro come fratelli. Ci siamo sentiti toccati intimamente e abbiamo fatto nostre le parole di Papa Francesco, lo abbiamo sentito vicino. Abbiamo imparato a seguire i nostri sogni, che alimentano la nostra vita, a rischiare per un amore vero e fecondo, a dare testimonianza della nostra Fede. Al riguardo per capire meglio il messaggio rivoltoci riporto un bellissimo passaggio del Papa:
«I sogni vanno fatti crescere, vanno purificati, messi alla prova e vanno anche condivisi. Ma vi siete mai chiesti da dove vengono i vostri sogni? I miei sogni, da dove vengono? Sono nati guardando la televisione? Ascoltando un amico? Sognando ad occhi aperti? Sono sogni grandi oppure sogni piccoli, miseri, che si accontentano del meno possibile? I sogni della comodità, i sogni del solo benessere: “No, no, io sto bene così, non vado più avanti”. Ma questi sogni ti faranno morire, nella vita! Faranno che la tua vita non sia una cosa grande! I sogni della tranquillità, i sogni che addormentano i giovani e che fanno di un giovane coraggioso un giovane da divano. E’ triste vedere i giovani sul divano, guardando come passa la vita davanti a loro. I giovani – l’ho detto altre volte – senza sogni, che vanno in pensione a 20, 22 anni: ma che cosa brutta, un giovane in pensione! Invece, il giovane che sogna cose grandi va avanti, non va in pensione presto. Capito? Così, i giovani».
Il pellegrinaggio si è concluso e la meta l’abbiamo raggiunta; tuttavia finito questo se ne apre un altro, e insieme saremo sempre pellegrini dei nostri sogni!
Davide Balzarini
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