Al risveglio ci si racconta le "avventure" della notte tra materassini che si sgonfiano e concerti dalle note cupe; c'è chi dorme poco e c'è chi al risveglio resiste alle cinghiate... La colazione è varia ed abbondante; ci prendiamo dei tempi tranquilli, l'incontro in Parrocchia è alle 10.00, è domenica e c'è la Messa. Celebra padre Nino, don Roberto è tra i concelebranti. Una piccola orchestra accompagna i canti e una decina di noi arricchisce il coro. Il celebrante racconta un breve racconto, per un attimo ci sembra di essere alla Messa delle 10.30 in Abbazia. Terminata la celebrazione ci incamminiamo verso il Circo Massimo. Tappa con foto al Colosseo e sguardo stupito all'imponente Arco di Costantino. Oggi la fila per il cibo è più ordinata. Il menù prevede melanzane alla parmigiana, salame, tarallucci, plumcake, mandarini e acqua. Introduciamo il pasto con una preghiera in canto che attira l'attenzione di pellegrini di altri paesi. Il momento del pasto nella sua essenzialità si carica di simpatia e la condivisione ci appare una condizione così naturale: ci appare incomprensibile la fatica che invece si vive nella quotidianità dei nostri vissuti.
La preghiera delle 14.00 è a Santa Maria Sopra Minerva, zona Pantheon. Ci dirigiamo verso la Basilica passando davanti a Santa Maria in Cosmedin, senza che nessun temerario sfidi la legge della "Bocca della Verità"; passiamo accanto alle vestigia del Teatro Marcello e poi seguiamo la massa dei pellegrini. Arriviamo alla Chiesa che si rivela nel suo splendore. Durante la preghiera uno dei frére ci invita ad aprire il Vangelo, ad aprirci ai testimoni della fede e ai poveri: in questo modo accogliamo Gesù.
Iniziamo il nostro peregrinare e ci dirigiamo verso Piazza Navona. Siamo accolti da una folla che si divide tra bancarelle, spettacoli di artisti di strada e bar. I più colti cercano di abbinare le statue ai quattro fiumi della celebre fontana del Bernini. Entriamo in Santa Maria in Agone, una bellissima chiesa a croce greca che si affaccia su quello che anticamente era il circo di Domiziano.
Proseguiamo il nostro itinerario e incrociamo un deserto Palazzo Madama presidiato da un solo Carabiniere. Entriamo in San Luigi dei Francesi dove nella cappella Contarelli si trovano tre opere del Caravaggio, oltre a San Matteo e l'Angelo e il martirio di San Matteo la famosissima tela della vocazione del Santo Evangelista.
Arriviamo così di fronte al Pantheon, antico tempio dedicato alle divinità dell'Olimpo dal VII secolo trasformata in Basilica Cristiana con il titolo di Santa Maria ad Martyres. Dopo una sosta bagno, momento essenziale ma anche lungo, lungo, lungo... ci dirigiamo poi verso la Fontana di Trevi: un bagno di folla e la confusione ci fanno persino temere di estrarre dagli zaini le macchine fotografiche o di usare i telefoni per le classiche foto. Dopo una breve sosta ci incamminiamo verso la stazione metro di piazza Barberini. Sembra proprio che tutti si siano dati appuntamento qui. Passano diversi treni carichi di persone. Non riusciamo a salire. Ad un certo punto l'aprirsi delle porte ci consente di incontrare, incredibile ma vero, due ragazze diciottenni di Sesto venute a passare il capodanno a Roma. L'impressione è che ci sia tanto imbarazzo, gli sguardi sfuggono: ci si incontra senza appuntamento in una città come Roma e non c'è spazio per lo stupore e la gioia. Don Roberto sicuramente starà pensando a tutti coloro che non è riuscito ad avvicinare, a tutti quelli che non ha saputo orientare a Gesù, a tutti quelli che riempiranno queste ore di emozioni "indimenticabili", tanto quanto la rugiada di un mattino di primavera. Intanto i convogli passano e noi non riusciamo a salire per andare a San Paolo Fuori Le Mura. Decidiamo di dividerci, e così finalmente riusciamo a salire.
La Basilica intitolato al Grande Apostolo ci affascina con la sua imponenza. Chi tra noi non l'ha mai vista è visibilmente stupito. Don Roberto, Marco e Marika fanno una breve sosta al bookshop organizzato nel portico della Basilica.
All'interno stranamente non si crea il clima di preghiera vissuto in tante altre occasioni. La preghiera è disturbata dal vociare che ci circonda. Nonostante tutto qualcuno riesce ad entrare in profondità e in ascolto. L'assemblea si scioglie quando frere Alois annuncia che il prossimo Pellegrinaggio di Fiducia sulla Terra sarà a Strasburgo.
Alcuni decidono di andare a pregare sulla croce, rito che si ripete ogni sera al termine della preghiera. La croce é il segno inequivocabile dell'amore di Dio per noi, questo gesto di consegna al Signore della vita di tutte le fatiche, preoccupazioni, intercessioni che albergano nel nostri cuore ha il sapore della fiducia, della condivisione, della ricerca. Fiducia in Dio che ascolta e guarisce. Ricerca di un volto di Dio che sia visibile nelle persone che vivono con me. Condivisione della mia vita con chi oggi vive la croce di Cristo.
C'è tempo per una foto davanti alla statua di San Paolo. Marco prepara tutto con meticolosa precisione per fare una foto con l'autoscatto. Stiamo cercando di cogliere l'attimo giusto per lo scatto in mezzo al passaggio di decine di ragazzi, quando una giovane donna moldava, un po' invadente, inizia a tempestare di domande il nostro fotografo. Ne esce un siparietto che riaccende una serata che si è fatta freddina.
Nei nostri zaini ci sono veramente poche risorse. Don Roberto propone di prendere delle pizze da consumare in casa. Salsiccia, verdure, speck e zona, salame piccante, prosciutto e funghi ci introducono all'ultimo atto della giornata. La preghiera è protagonista di queste giornate: preghiamo ricordando l'origine della nostra fede nelle nostre comunità ed esperienze, ringraziamo per chi oggi è per noi segno chiaro della fede nel Dio di Gesù Cristo, ringraziamo e chiediamo perdono. La benedizione del Signore è la nostra "Buona Notte"!