Alle 5.20 Marika e Ilenia, Marianna e Filippo, Matteo C. e Eleonora prendono un taxi e si recano all'aeroporto di Fiumicino dove prenderanno l'aereo per tornare a casa. Carlo e Marco accompagnano il gruppo e tornano a dormire. Dopo la colazione, inizia il rituale della ricomposizione dei bagagli. Iniziamo inoltre a sistemare gli ambienti in modo da consegnarli a don Giovanni il più in ordine possibile. Don Roberto intanto si reca in chiesa perché alle 8.30 c'è la Messa con la comunità dei frati. Alle 9 inizia l'ultima preghiera che conclude il nostro pellegrinaggio di fiducia a Roma. È anche il momento dei saluti e dei ringraziamenti, ogni nazionalità (sono ben 7 quelle ospitate nella parrocchia di San Martino ai monti) elabora il proprio saluto. Gli applausi si susseguono ininterrottamente, palpabile il clima di festa e di gratitudine. Il parroco, padre Adriano, ci ringrazia per la testimonianza di fede che abbiamo portato e ci dice che saremo sempre i benvenuti. Ci organizziamo per la foto finale, anche se non riusciamo a radunare tutto il numeroso gruppo.
Torniamo al COR per gli ultimi interventi di pulizia e per recuperare i nostri bagagli. Don Roberto e Marco vanno a prendere i nostri automezzi e li portano di fronte alla chiesa dei Santi Gioacchino e Anna dove abbiamo raccolto le nostre valige. Salutiamo don Giovanni al quale abbiamo regalato un calendarietto della comunità di Taizè e una bottiglia di grappa che don Roberto ha portato con sé come dono, lasciamo la via Cavour e ci rechiamo alla basilica di San Sebastiano.
Come ultimo atto del nostro pellegrinaggio, andiamo a visitare le catacombe. Appena arrivati, iniziamo la visita. Anche se per alcuni di noi non è una novità, ha sempre il fascino di farci intuire la grandezza della storia della chiesa alla quale apparteniamo. La fede dei martiri è il definitivo invito a tornare alla nostra quotidianità con il desiderio che la nostra opzione per la fede nel Dio di Gesù Cristo sia evidenza e testimonianza. Preghiamo davanti alla tomba del Santo, riscoprendo il valore delle reliquie e chiedendo al Signore che il Suo Volto risplenda sul nostro volto.
Torniamo al COR per gli ultimi interventi di pulizia e per recuperare i nostri bagagli. Don Roberto e Marco vanno a prendere i nostri automezzi e li portano di fronte alla chiesa dei Santi Gioacchino e Anna dove abbiamo raccolto le nostre valige. Salutiamo don Giovanni al quale abbiamo regalato un calendarietto della comunità di Taizè e una bottiglia di grappa che don Roberto ha portato con sé come dono, lasciamo la via Cavour e ci rechiamo alla basilica di San Sebastiano.
Come ultimo atto del nostro pellegrinaggio, andiamo a visitare le catacombe. Appena arrivati, iniziamo la visita. Anche se per alcuni di noi non è una novità, ha sempre il fascino di farci intuire la grandezza della storia della chiesa alla quale apparteniamo. La fede dei martiri è il definitivo invito a tornare alla nostra quotidianità con il desiderio che la nostra opzione per la fede nel Dio di Gesù Cristo sia evidenza e testimonianza. Preghiamo davanti alla tomba del Santo, riscoprendo il valore delle reliquie e chiedendo al Signore che il Suo Volto risplenda sul nostro volto.
Segno che tutto questo si sta già avverando è custodito anche in una delle prime riflessioni che Marco decide di condividere, consegnandola a don Roberto:
"In questo pellegrinaggio ho scoperto due punti fondamentali della fede Cristiana, oltre che della mia fede: la prima è l'importanza della dimensione di Chiesa, del collaborare tra cristiani, dell'essere disponibili e generosi nella preghiera, nel sentirsi parte reale di quella Chiesa che Gesù stesso ha voluto. Il sostegno dei fratelli è fondamentale affinché ognuno di noi non si perda nel suo cammino di fede! Non siamo mai soli!
"In questo pellegrinaggio ho scoperto due punti fondamentali della fede Cristiana, oltre che della mia fede: la prima è l'importanza della dimensione di Chiesa, del collaborare tra cristiani, dell'essere disponibili e generosi nella preghiera, nel sentirsi parte reale di quella Chiesa che Gesù stesso ha voluto. Il sostegno dei fratelli è fondamentale affinché ognuno di noi non si perda nel suo cammino di fede! Non siamo mai soli!
Il secondo aspetto è l'umanità di Gesù! Forse a volte non ci rendiamo conto di quanto ci debba dare forza il fatto che Dio si sia messo in gioco incarnandosi e vivendo una vita umana per dimostrare ad ognuno di noi che ce la possiamo fare! Ed è proprio la celebrazione del Natale che ci ricorda quanto sia nato fragile ed indifeso proprio come ognuno di noi. Ha affrontato fallimenti, la paura, ha pregato anche lui Dio affinché gli desse la forza di restare nella fede, di Fidarsi di Lui! È proprio questo che dobbiamo fare: fidarci di Dio anche quando non si comprende realmente quale sia il progetto che ha in mente per noi. Solo così potremo irradiare il mondo della Luce di Dio, proprio la stessa luce che Gesù, suo figlio, ha saputo mantenere accesa nella sua vita mortale basandosi sulla Fiducia in Dio Padre e nella comunione con i fratelli. Senza di noi, oggi, quella stessa luce sarebbe spenta! Il nostro compito è vivere con uno sguardo di profonda fiducia in Dio!"
A tutti voi che ci avete accompagnato, soprattutto che avete pregato per noi e con noi, giunga la nostra sincera gratitudine di amicizia.
Il Signore vi benedica e vi custodisca, faccia brillare il suo volto sul vostro volto. Il Signore rivolga su di voi il suo sguardo e vi doni la sua pace.
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