giovedì 30 agosto 2012
Questa sera: Video delle Vacanze Estive della Comunità, ore 20.45
Questa sera, Giovedi 30 Agosto, presso il Salone Teatro della Scuola Parrocchiale verranno proiettate le foto e i video che raccolgono le immagini delle vacanze Estive della Nostra comunità.
Sono invitati particolarmente tutti i bambini che hanno frequentato l'oratorio estivo e le loro famiglie.
Sarà attivo lo stand gastronomico e il banco di beneficenza.
In questa occasione sarà possibile acquistare o prenotare il DVD con il video della serata.
Vi aspettiamo alle 20.45
mercoledì 29 agosto 2012
Comunità in Festa, Cultura e Sport
Lunedì 27 e Martedì 28 Agosto, ore 20.30
Qualificazioni alle semifinali in due gironi con le seguenti squadre
Qualificazioni alle semifinali in due gironi con le seguenti squadre
- Vedicara
- Xmen
- Atletico Micatanto
- Mirco Costruzioni
- Real Idro
- P.E.S.
Presso la Palestra della Scuola Parrocchiale "Centro Studi Angelo Dell'Acqua"
Sabato 1 Settembre
Ore 19.00 Amichevole di Calcetto a 5 Femminile con le atlete della Polisportiva, in preparazione alla Stagione CSI 2012/2013
Ore 20.00 Semifinali e Finali, di calcetto a 5.
altre info: Pagina Facebook
calendario con tabelle e pagella marcatori: Online
E' APERTO LO STAND GASTRONOMICO
Domenica 2 Settembre, *AllStar5vs5*
Ore 19.30 Amichevole di Pallacanestro Under13 della BasketSchool di Sesto Calende
ore 20.15 Premiazioni Torneo Calcetto e Tombolata
ore 20.15 Premiazioni Torneo Calcetto e Tombolata
Ore 21.00 *AllStar5vs5*, una partita di basket tra giocatori ed ex-giocatori di tutte le età..over.
info: Pagina Facebook
E' APERTO LO STAND GASTRONOMICO
lunedì 6 agosto 2012
Ama e dillo con la vita
Per consentirci di preparare ogni cosa per tempo e di non lasciare Castelmuzio troppo tardi, l'ora della sveglia é alle 7.00. Stancamente ci troviamo intorno al tavolo della colazione; la fatica ma ancor più la consapevolezza che il tempo della vacanza si sta concludendo appesantisce l'inizio delle attività. Sistemiamo la cucina, le camere, prepariamo i bagagli e ci rechiamo nella "nostra" piccola chiesa per celebrare la festa della Trasfigurazione. "Non videro che Gesù": questa espressione dell'evangelista Marco diventa l'augurio che don Roberto ci rivolge, che possiamo vedere Gesù nella sua parola, nell'Eucaristia, nella bellezza della natura e dei paesaggi di cui abbiamo goduto, come anche dell'arte che ci ha meravigliato ma soprattutto che noi possiamo incontrare il Maestro nelle persone che ci stanno accanto. Al termine della celebrazione viviamo un breve rito conclusivo, partendo dalle parole del vescovo Tonino Bello il quale ci esorta a rispondere alla nostra vocazione con audacia, utopia e amore. Segno di queste giornate un piccolo braccialetto di gomma colorata, con l'espressione di Agostino "Ama e dillo con la vita". Don Roberto consegna a ciascuno il braccialetto usando queste parole: "Sei nelle mani di Dio, laddove sei chiamato a vivere". Dopo la Messa regaliamo a don Roberto una confezione di pici, tipica pasta fatta a mano di questa zona e un preparato di sugo che a lui piace molto, chiamato all'Aglione (potete immaginare gli ingredienti!). I due mezzi si dividono: un gruppo si dirige da subito a Marina di Pietrasanta, luogo scelto per una sosta al mare. Don Roberto, invece, torna a Siena per incontrare e salutare don Sergio. L'incontro avviene all'ospedale dove il parroco di Petroio è cappellano e coordinatore dei cappellani. Assistiamo divertiti al momento in cui i due sacerdoti si vedono, anche perché l'abbigliamento è alquanto diverso: clergi e camice bianco per il sacerdote toscano; polo, calzoncini e sandali per il nostro vicario. Don Sergio non si trattiene e ci raccolta alcuni aneddoti coloriti con le consuete espressioni boccaccesche. Cogliamo però, al di là di questo, un impegno concreto e molto faticoso si servizio al vangelo, in una terra dove le scelte politiche pesano molto anche sulla vita della chiesa e dove la scarsità del clero genera difficoltà sempre maggiori. Carichiamo l'auto di alcune bottiglie di vino con dell'olio e riprendiamo il viaggio per incontrare i nostri amici. Purtroppo le condizioni meteorologiche ci sembrano sfavorevoli e così, dopo 8 giorni di caldo torrido, ci ritroviamo in spiaggia accarezzati da una leggera pioggerella. Per una mezz'ora coltiviamo l'ipotesi di dirigerci subito verso Lucca ma le condizioni del tempo mutano e ci godiamo un bellissimo e riposante pomeriggio di mare. Decidiamo di cenare qui, ancora in Toscana. Questa sera ci accontentiamo della pizza. Se cercate una pizzeria a buon mercato, non andate da Michele! Tuttavia, se decideste di non ascoltare il nostro consiglio e di andarci fate attenzione ai piccioni!
Il clima a tavola è sereno, in tutti c'è la sensazione di aver vissuto giorni ai quali ritornare per riassaporare immagini, colori, sapori, emozioni. Questa serenità accompagna l'ancora lungo viaggio del ritorno, in modi diversi ciascuno sente di essere stato benedetto e di essere chiamato a rispondere alla propria vocazione con la consapevolezza di essere nelle mani di Dio. Grazie per aver condiviso il nostro viaggio!
Dio ci benedica!
domenica 5 agosto 2012
Tra storia e tradizioni
È domenica, Chiara pensa di dare un ulteriore tratto di festa acquistando per tutti delle brioches. Nel piccolo borgo dove abitiamo c'è un unico bar. Con grande sorpresa si vede rifiutare la richiesta. Scopriremo più tardi che avremmo dovuto prenotarle! D'altra parte la pasticceria più vicina è a 10 km, così rimane solo la buona intenzione, per la colazione ci accontenteremo delle mitiche Gocciole. Celebriamo la Santa Messa di orario alle ore 10. Con nostra sorpresa arriva anche don Sergio. La piccola chiesa accoglie oltre a noi una dozzina di fedeli (3 soli di Castelmuzio su 260 abitanti). Durante la celebrazione don Roberto sottolinea l'importanza dell'Eucaristia. Al termine della Messa don Sergio ringrazia per la ventata di giovinezza portata dal gruppo. Ci rechiamo quindi in un caseificio chiamato San Polo sulla strada per Pienza. La signora Antonietta ci fa assaggiare diverse qualità di pecorino: fresco, stagionato, semi stagionato e quello stagionato in foglie di noci (9-12 mesi). L'assaggio ci convince e in molti portiamo a casa il Pecorino di Ernellino. Piccola deviazione, saliamo a Sant'Anna in Camprena, antico eremo fortificato reso famoso dal regista Minghella che qui nel 1996 girò il pluripremiato "Il paziente inglese". Alle 13.30 ci sediamo a tavola alla Buca delle Fate. Tra i commensali il Vescovo Emerito di Civita Castellana Divo Zadi. Come di consueto il cibo è abbondante e stiamo a tavola a lungo ma la città di Enea Silvio Piccolomini è un piccolo gioiello architettonico e artistico. Il cuore di Pienza è la piazza Pio II con lo splendido Duomo con i palazzi Borgia e Piccolomini.
A pochi chilometri di distanza c'è la città di Montepulciano, patria tra gli altri del Poliziano e di San Roberto Bellarmino. In questo stupendo borgo nell'ultima domenica di agosto si svolge uno dei palii più famosi d'Italia, "Il bravio delle botti": 8 contrade si contendono uno stendardo che viene aggiudicato alla coppia di spingitori che per prima riesce a portare davanti all'ingresso del Duomo, facendola rotolare, una botte di circa 80kg. Il percorso é tutto in salita e noi, ormai collaudati conoscitori di queste giostre, ripercorriamo l'itinerario indugiando tra le molte vetrine dei negozi, delle trattorie che costellano la strada. Arrivati in Piazza Grande assistiamo, incuriositi e stupiti, ad una gara tra giovani sbandieratori e tamburini delle varie contrade. Senza molto ritegno la nostra simpatia va a favore della contrada di San Donato. Rimarremmo volentieri più a lungo ma abbiamo in programma di assistere ad un'altra giostra, quella di Simone a Montisi. La giostra ricorda quella del Saracino di Arezzo e di Sarteano. Arriviamo però quando ormai tutto
si é concluso e così decidiamo di ritornare a Montepulciano. Trovare un parcheggio è un'impresa, per questo l'ora si fa tarda. Quando arriviamo alla Piazza troviamo un palco allestito con della musica ma anche un fastidiosissimo vento che ci infreddolisce. Anche di sera il fascino di questa cittadina ci induce a pensare a quanta storia sia conservata in palazzi, chiese ma anche nelle botteghe, alcune delle quali nascondono antiche cantine, passaggi sotterranei, testimonianze di un passato glorioso che consegna a noi l'impegno di saperlo custodire, apprezzare e raccontare.
Torniamo a "Castelmozzo". Siamo stanchi ma lieti; e non è un dovere la preghiera ma la necessità di ricondurre al Signore della storia e della nostra vita tutto il bene, il bello e il vero che anche oggi abbiamo sperimentato. Dormiamo in pace!
sabato 4 agosto 2012
San Donato forever
Una delle mete principali del nostro viaggio è la città di Arezzo, a motivo del legame con l'Abbazia di Sesto Calende. San Donato, vescovo e martire, è infatti il patrono della città toscana e della nostra bellissima chiesa. Ma prima di arrivare ad Arezzo, ci fermiamo a Cortona e scegliamo di salire al convento delle Celle. Questo luogo fu scelto da Francesco d'Assisi come rifugio per la preghiera personale. Negli anfratti rocciosi della montagna che sovrasta il bellissimo borgo, ricavò un rifugio che fu sua dimora anche negli ultimissimi mesi della sua vita. Un frate ci racconta il perché di una realtà come questa che nel tempo si è caratterizzata con la costruzione di diversi edifici, abbarbicati tra le rocce. Il Santo poverello di Assisi amava stare a lungo in preghiera e un luogo difficilmente raggiungibile e impervio gli consentiva ampi spazi di silenzio. In posti come questo Francesco alimentava la sua passione per Dio e per l'evangelizzazione. Celebriamo la Messa nella chiesa e chiediamo al Signore il dono di una fede sempre più capace di abbandono, pur nella fatica quotidiana del dubbio, delle scelte significative, nell'incertezza di un futuro. Mentre don Roberto confessa, si ha la possibilità di sostare nella pace e nella tranquillità di questa straordinaria testimonianza di fede. Lasciamo l'eremo con la sensazione di aver ricevuto nel cuore il seme fecondo di una novità che siamo certi non tarderà a farsi conoscere.
Raggiungiamo in fretta la seconda meta dell'itinerario di questa giornata. Parcheggiamo vicino alla chiesa di San Domenico e ci fermiamo per il pranzo (alle 14.00) al bar Duomo. Iniziamo la visita della città dal Duomo, dedicato al Santo Patrono. Sotto l'altare maggiore è possibile vedere le urne delle principali reliquie. Le decorazioni dell'altare narrano la storia di Donato, che a motivo dei molti miracoli compiuti ha avuto una fama che ha portato la conoscenza della sua storia in tutto il mondo. Di questo ne è testimonianza singolare la dedicazione della nostra Abbazia propria al Santo vescovo aretino. Ci dirigiamo verso la Pieve di Santa Maria, esempio del romanico in Toscana e custode del busto reliquiario di San Donato in argento dorato del 1346 e del grande polittico (Madonna con bambino e santi) di Pietro Lorenzetti. Dietro l'abside della bellissima basilica troviamo la Piazza Grande, realizzata nel XIII secolo, rappresentativa del nuovo governo comunale. La piazza, trasformata nel tempo anche grazie all'intervento del grande maestro Giorgio Vasari, ospita le principali manifestazioni culturali della città, il mercato e la famosa "Giostra del Saracino". Continuiamo a percorrere la città e giungiamo alla chiesa di San Francesco che all'interno custodisce uno dei documenti pittorici più celebrati della storia dell'arte italiana: la Leggenda della Vera Croce di Piero della Francesca. La simpatica signora addetta all'accoglienza di coloro che dopo aver pagato un oneroso biglietto di ingresso incontra
i visitatori, è significativamente acida. Alle 17.35 la biglietteria non presta alcun servizio, pur avendo al banco un giovane impiegato che crediamo potrebbe spendere dalla 1 alle 2 calorie nell'erogare i biglietti necessari per la visita della Cappella Bacci. Rimaniamo un poco delusi e ripensiamo alla differente accoglienza che solo ieri abbiamo ricevuto. La prima domenica del mese la città è invasa da rigattieri, pseudo antiquari e venditori di vere e proprie cianfrusaglie. Ci divertiamo nell'osservare oggetti antichi, libri, stampe. Raggiungiamo la chiesa di sant'Agostino che visitiamo velocemente perché ormai è ora di chiusura. Trasformiamo quindi la piazza in un parco giochi. Sono le 19 e ci sono ancora 36 gradi; scatta la scintilla del "mo' ti faccio un gavettone". Più di uno si incammina verso il ristorante completamente fradicio. Entriamo nella vineria l'Agaria: siamo stati indirizzati qui dopo un incontro provvidenziale con un signore che abbiamo scoperto essere l'onorevole Vasco Giannotti. Questo locale è tra i più antichi della città. La tavola si imbandisce di salumi, formaggi, bruschette, panzanella, farro, melone, pici al tartufo e una ricca grigliata, contorni di insalata, patate e fagioli, tutto accompagnato da del buon Chianti. Caffè, limoncello e "benzina" (difficilmente ti regalano una grappa buona!). Tutto questo a un ottimo prezzo. Ci avviamo sulla strada del ritorno. Un'altra giornata straordinaria si chiude e ci ritroviamo nuovamente lieti e sereni. Certamente arricchiti dalle bellezze ammirate ma anche da affetti che diventano sempre più significativi. La gratitudine ancora una volta diventa preghiera. Dio ci benedica!
venerdì 3 agosto 2012
Quando l'amicizia scende in campo
È già venerdì!!! Lo scorrere veloce del tempo testimonia come questi giorni siano straordinariamente intensi e arricchenti. Il consueto momento della colazione è sempre più divertente. Il tema della preghiera di questa mattina è il perdono, esperienza che nasce dal sentirsi perdonati. Anche durante l'Eucaristia preghiamo per la remissione dei peccati. La meta di questa giornata è San Gimignano. Ad attenderci c'è don Mauro, il parroco della città; don Sergio, infatti, suo compagno al tempo del seminario lo ha contattato per offrirci accoglienza. Parcheggiati i pulmini nell'economico parcheggio intorno alle mura (2€ all'ora), entrando da porta San Giovanni, passando da piazza della Cisterna, arriviamo al Duomo. Il sacerdote ci accoglie sui gradini della chiesa e, in prima battuta, ci appare un personaggio un po' bizzarro. Qualche notizia circa le torri, caratteristica fondamentale dell'antichissimo borgo, e poi l'introduzione nel gioiello di San Gimignano. Don Mauro inizia a raccontare. Più volte ripete che non c'é un centimetro all'interno della chiesa che non sia affrescato: è proprio così! Staremmo a lungo ad ascoltare quest'uomo che sempre di più ci conquista per la facilità con la quale descrive gli affreschi e per la profondità con la quale ci invita a guardarli. Ai piedi dell'altare si trova l'urna di Santa Fina, riposta qui perché domenica 5 agosto ci sarà una festa in sua memoria. Il parroco ci illustra la cappella dove normalmente viene custodita l'urna. La storia della Santa ci riporta indietro nel tempo, al XIII secolo. La sua storia di giovane ragazza che vive con fiducia per molti anni la malattia ci coinvolge. Scopriamo che la storia della Santa fu molto cara anche a un grande pittore, Domenico detto il Ghirlandaio, tanto che in uno degli affreschi il pittore stesso ha posto il suo autoritratto. Non possiamo assolutamente farvi intuire le sensazioni di questa visita, che vale sicuramente tutta la strada che abbiamo fatto; in molti di noi poi nasce anche questo pensiero: "E se fosse insegnata così la storia dell'arte?". Ma il nostro nuovo amico non smette di sorprenderci, così ci troviamo a pranzare in una sala di un antico forte. Qui troviamo una tavola già imbandita e il cibo preparato da due simpatiche suore francescane angeline: suor Daniela e suor Tiziana. Ad aiutarle anche Alessandro, seminarista di Poggibonsi, che scopriamo essere anche fabbro e cuoco. Dopo un aperitivo a base di Vernaccia, consumiamo una buonissima pastasciutta,
frittata, zucchine, pomodori dell'orto (e si sente!) per concludere poi con vin santo e cantucci - maremma....!
La percezione di avere incontrato una persona eccezionale viene confermata anche nel dialogo che don Roberto ha con il sacerdote.
Salutiamo il nostro nuovo amico e iniziamo la visita della città, dirigendoci verso sant'Agostino. Oltre che ad ammirare la chiesa troviamo anche un po' di ristoro, dato che il caldo è davvero asfissiante. Don Roberto dedica del tempo all'ascolto, mentre il resto del gruppo ha l'opportunità di visitare il museo delle torture e di aggirarsi per strade e viottoli della impareggiabile cittadina. Ci si ritrova poi tutti in piazza della Cisterna, rituale foto di gruppo e partenza per Siena. Raggiungiamo la città bianconera e ci rechiamo in piazza del Campo. Abbiamo prenotato alla Grotta del Gallo Nero; qui ceniamo a base di pici al cacio, aglio e pepe, lasagne ricotta e zucchine, frittata di cipolle e pecorino fuso con miele e pere con assaggi di salumi, in particolare dell'ottimo prosciutto di Siena. Ritorniamo nella piazza: vi garantiamo che sedersi in questo luogo ha davvero un fascino particolare, soprattutto quando i palazzi sono illuminati e una grande luna domina il cielo. Paolo propone una corsa a rievocare il famoso Palio; ciascuno sceglie una contrada da rappresentare. C'è chi, come Sara, si immedesima attraverso ripetuti nitriti. Fulminea la partenza di Silvia, tardiva quella di Mauro. Nove cavalieri percorrono il mitico anello lungo 339m. All'inizio Alessandra sembra essere la più veloce, ma non riesce a tenere il ritmo della partenza aggressiva. Nonostante il grande recupero Mauro non riesce a cogliere la vittoria che è di Luca. Tutto questo tra lo stupore di quanti sono seduti ai tavolini dei diversi bar che coronano la piazza. I giudici, Elena e Chiara, gratificano il risultato e il "branco" ritorna verso casa affidandosi, questa volta, ai cavalli motore. Un'ora di strada ci separa dai nostri giacigli ma già alcuni anticipano in auto il meritato riposo. La preghiera della sera ci consente di ripensare a una stupenda giornata e la gratitudine diventa intercessione anche per i nostri nuovi amici.
Buonanotte!
giovedì 2 agosto 2012
Una giornata in "bianco e nero"
"Inspiegabilmente" i movimenti di questa mattina sono molto più lenti. La colazione così è più veloce e leggera, abbiamo ancora da smaltire qualche residuo della cena di ieri. La preghiera del mattino ha come
tema l'amore come cuore della legge. Il racconto giovanneo dell'adultera perdonata ci ricorda come la libertà nasca dal riconoscere l'urgenza di essere perdonati. Partiamo per Siena. Dopo alcune peripezie per trovare parcheggio, finalmente giungiamo alla basilica di San Domenico. Qui celebriamo la Santa Messa nella cappella di Santa Caterina; in questa chiesa infatti è custodita la reliquia più preziosa della Santa patrona d'Italia. È ora di pranzo: onoriamo la grande tradizione culinaria senese mangiando quello che mangeremmo anche all'autogrill di Besnate - non basta una sera per imparare l'arte del cibo come ritualità e non solo come carburante -.
Siena ci regala anche l'incontro di alcuni amici: gli svizzeri Luca e Caterina e la famiglia di Nicolò Bertoni che ha vissuto l'esperienza della vacanza comunitaria a Brusson con i suoi coetanei preadolescenti. Sorpresa anche la presenza di Lorenzo Zeni! Proviamo la candid camera, giá riuscita a Innsbruck e a Madrid, dell'inseguimento dello "sveglione" di turno ma non ci riusciamo (riproveremo ad Arezzo!). Giungiamo al Duomo e rimaniamo affascinati dall'imponenza della costruzione e dalla straordinaria bellezza della facciata. La maggior parte di noi decide di visitare l'interno della Cattedrale. Gli altri si recano a visitare un pozzo di origine etrusca, parte dell'acquedotto che fu realizzato nell'XI secolo ed è tutt'ora funzionante. Casualmente il pozzo si trova sotto il ristorante "Il Gallo Nero". Assaggiamo alcuni prodotti tipici, in particolare la cinta senese, il panforte e la Verbina (il "limoncello" di Siena). Ci si ritrova tutti alla chiesa di San Francesco che custodisce il miracolo eucaristico delle particole. Ci rechiamo poi al Santuario di Santa Caterina, costruito nel luogo nativo della nostra Patrona.
Lasciamo la città e andiamo verso l'abbazia di San Galgano. Qui troviamo l'unica testimonianza di una spada conficcata nella roccia. Il riferimento é alla conversione di un cavaliere di nome Galgano, ma alcuni ipotizzano un riferimento anche alla famosa leggenda di re Artù e del cavalieri della Tavola Rotonda. L'abbazia cistercense è ora luogo di rappresentazioni, di spettacoli musicali e teatrali in quanto si presenta molto suggestiva a motivo del fatto che non ha più la copertura. La stanchezza impera, creando qualche tensione. Il viaggio di ritorno verso Pienza è molto lungo. Don Sergio ha prenotato per noi presso il nostro locale di riferimento qui in Toscana, la Buca delle Fate. Rispetto a ieri sera il menù è più sobrio, che non significa però meno buono e meno abbondante.
Due passi ancora per Pienza e poi torniamo a Castelmuzio. La preghiera comune rinnova l'invito a lasciarsi incontrare dalla misericordia di Dio. Anche questa sera abbiamo molti motivi per cui dire grazie! Buonanotte!
mercoledì 1 agosto 2012
Una "magica" giornata!
Il rintocco delle campane ci annuncia che é ora di alzarci. Cerchiamo di velocizzare i tempi della colazione e in questo ci aiutano la migliore organizzazione delle ragazze e il celere lavoro di riordino dei ragazzi. La riflessione di questa mattina nasce dall'ascolto della parabola del buon samaritano. Nella Messa in memoria di sant'Alfonso Maria de' Liguori preghiamo per tutti coloro che si prendono cura dei più deboli, degli ammalati ma anche delle nostre famiglie e delle persone che si prendono cura di noi. La meta di questa mattina è l'abbazia di sant'Antimo, situata nel comune di Montalcino, in Val d'Orcia. Superata la cittadina patria del Brunello, dopo pochi chilometri l'abbazia si presenta con tutta la sua maestosità. La tradizione vuole che essa sia sorta per volere di Carlo Magno che, durante il passaggio in queste terre, rischiò di incorrere nella peste lui stesso con tutto il suo esercito; salvato miracolosamente
dall'erba officinale chiamata poi "Carolina", eresse l'abbazia. Difficile descrivere il clima che circonda la chiesa, meta di turisti ma anche di pellegrini itineranti sulla via Francigena, così anche di gruppi scout che trovano nei campi intorno all'abbazia, accoglienza ben organizzata. Ci regaliamo alcuni minuti di silenzio. Ciascuno ha modo di entrare personalmente nella bellezza di un luogo che inevitabilmente ti riporta a fare domande di senso e ti invita a dare risposte che non siano ovvie né banali. Nel proseguire il nostro itinerario verso il monte Amiata facciamo sosta a Castel del Piano. In un locale chiamato Kruger consumiamo antipasto toscano e un buon piatto di pasta. Ben rifocillati iniziamo la salita al monte Amiata. La vetta alta 1734m è sovrastata da una croce composta da pezzi di ferro voluta da Leone XIII, eretta nel 1910 e distrutta durante i bombardamenti della II guerra mondiale e tornata ad ergersi nel 1952. Poco distante dalla croce, tra le rocce, si erge la statua della madonnina degli scout. Dall'alto é possibile scorgere la valle, terra bruciata dal sole e punteggiata dalla vegetazione dei vitigni. Dopo qualche foto di rito e qualche gioco di reminiscenza FOM/AC, torniamo verso Castelmuzio passando da Radicofani. Purtroppo non riusciamo a fermarci ma questa cittadina ci ricorda cari amici.
Il tempo per la doccia è limitato ma abbiamo un appuntamento importante: don Sergio ci aspetta alle 20.30 alla "Buca delle Fate" a Pienza.
Entriamo nel locale e aspettiamo il nostro amico. Quando finalmente compare subito abbiamo la sensazione che quanto don Roberto ci ha anticipato non è per nulla esagerato: un vulcano di simpatia con non pochi rimandi ad un vocabolario che potremmo definire boccaccesco.
Il menù prevede: antipasto con prosciutto e crostoni neri e ai funghi, pici al ragù e all'aglione, gnocchi al sugo di cinghiale, maialino, faraona, tagliata di manzo, cinghiale in umido, funghi porcini, fagioli, insalata, dolce e caffè, tutto questo "innaffiato" da Vernaccia di San Gimignano e Rosso di Montalcino. Infine compare anche una grappa di Brunello. Don Sergio ha portato con sè degli amici che invitiamo a visitare le nostre terre.
Il tasso di allegria aumenta. Usciti dal locale ci rechiamo in Piazza Pio II, gioiello dell'architettura italiana. È solo un aperitivo: Pienza merita un tempo più congruo, vi torneremo domenica.
Torniamo a casa tra canti e risate. Non possiamo però andare a riposare senza dire grazie ancora per una giornata piena di sorprese e di bellezza.
Una preghiera per il nostro amico don Sergio e per tutti i nostri amici.
Dormiamo in pace!
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