domenica 5 agosto 2012

Tra storia e tradizioni

È domenica, Chiara pensa di dare un ulteriore tratto di festa acquistando per tutti delle brioches. Nel piccolo borgo dove abitiamo c'è un unico bar. Con grande sorpresa si vede rifiutare la richiesta. Scopriremo più tardi che avremmo dovuto prenotarle! D'altra parte la pasticceria più vicina è a 10 km, così rimane solo la buona intenzione, per la colazione ci accontenteremo delle mitiche Gocciole. Celebriamo la Santa Messa di orario alle ore 10. Con nostra sorpresa arriva anche don Sergio. La piccola chiesa accoglie oltre a noi una dozzina di fedeli (3 soli di Castelmuzio su 260 abitanti). Durante la celebrazione don Roberto sottolinea l'importanza dell'Eucaristia. Al termine della Messa don Sergio ringrazia per la ventata di giovinezza portata dal gruppo. Ci rechiamo quindi in un caseificio chiamato San Polo sulla strada per Pienza. La signora Antonietta ci fa assaggiare diverse qualità di pecorino: fresco, stagionato, semi stagionato e quello stagionato in foglie di noci (9-12 mesi). L'assaggio ci convince e in molti portiamo a casa il Pecorino di Ernellino. Piccola deviazione, saliamo a Sant'Anna in Camprena, antico eremo fortificato reso famoso dal regista Minghella che qui nel 1996 girò il pluripremiato "Il paziente inglese". Alle 13.30 ci sediamo a tavola alla Buca delle Fate. Tra i commensali il Vescovo Emerito di Civita Castellana Divo Zadi. Come di consueto il cibo è abbondante e stiamo a tavola a lungo ma la città di Enea Silvio Piccolomini è un piccolo gioiello architettonico e artistico. Il cuore di Pienza è la piazza Pio II con lo splendido Duomo con i palazzi Borgia e Piccolomini.
A pochi chilometri di distanza c'è la città di Montepulciano, patria tra gli altri del Poliziano e di San Roberto Bellarmino. In questo stupendo borgo nell'ultima domenica di agosto si svolge uno dei palii più famosi d'Italia, "Il bravio delle botti": 8 contrade si contendono uno stendardo che viene aggiudicato alla coppia di spingitori che per prima riesce a portare davanti all'ingresso del Duomo, facendola rotolare, una botte di circa 80kg. Il percorso é tutto in salita e noi, ormai collaudati conoscitori di queste giostre, ripercorriamo l'itinerario indugiando tra le molte vetrine dei negozi, delle trattorie che costellano la strada. Arrivati in Piazza Grande assistiamo, incuriositi e stupiti, ad una gara tra giovani sbandieratori e tamburini delle varie contrade. Senza molto ritegno la nostra simpatia va a favore della contrada di San Donato. Rimarremmo volentieri più a lungo ma abbiamo in programma di assistere ad un'altra giostra, quella di Simone a Montisi. La giostra ricorda quella del Saracino di Arezzo e di Sarteano. Arriviamo però quando ormai tutto
si é concluso e così decidiamo di ritornare a Montepulciano. Trovare un parcheggio è un'impresa, per questo l'ora si fa tarda. Quando arriviamo alla Piazza troviamo un palco allestito con della musica ma anche un fastidiosissimo vento che ci infreddolisce. Anche di sera il fascino di questa cittadina ci induce a pensare a quanta storia sia conservata in palazzi, chiese ma anche nelle botteghe, alcune delle quali nascondono antiche cantine, passaggi sotterranei, testimonianze di un passato glorioso che consegna a noi l'impegno di saperlo custodire, apprezzare e raccontare.
Torniamo a "Castelmozzo". Siamo stanchi ma lieti; e non è un dovere la preghiera ma la necessità di ricondurre al Signore della storia e della nostra vita tutto il bene, il bello e il vero che anche oggi abbiamo sperimentato. Dormiamo in pace!

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