venerdì 22 aprile 2022

I TIPI LOSCHI A TORINO: UNO STUPORE SENZA FINE!

Riportiamo di seguito la bella testimonianza di un'educatrice che negli scorsi giorni ha accompagnato i propri ragazzi a Torino sulle orme di Don Bosco, il santo amico della gioventù.


Dopo aver passato 3 giorni a Torino con i ragazzi di prima e seconda media, mi ritrovo nel mio letto a scrivere quanto questa esperienza sia stata una boccata d’ossigeno puro.

È tutto così strano ora. Sono state giornate intense e adesso che sono a casa mi manca sentire le risate dei ragazzi, dovermi alzare ogni secondo per aprire la porta perché: “Francy vieni a farmi compagnia?”, mi manca già la luce negli occhi dei miei ragazzi…

Abbiamo visitato diversi luoghi andando a ripercorrere la vita di due santi molto cari alla nostra comunità: la figura di Piergiorgio Frassati e quella di Don Bosco. Ormai pensavo di conoscere le loro storie alla perfezione, ma un’altra volta la vita mi ha posto davanti all’evidenza: non si smette mai di imparare nuove cose e non si smette mai di stupirsi.

È proprio questa la parola che descrive l’esperienza appena trascorsa: stupore.

Più volte nel lasso di tempo trascorso insieme mi è capitato di sentirmi stupita, ma nel senso positivo, non lo stupore negativo che purtroppo si scatena frequentemente osservando la situazione nel mondo. Sono stata sorpresa nel vedere i ragazzi più timidi aprirsi e orgogliosa nel vedere le bambine, che affrontano la separazione da casa per la prima volta, prendere coraggio, ma allo stesso tempo ammettere di essere fragili e farsi consolare.

In particolare ho provato stupore alla visita di un vecchio arsenale militare che si è trasformato in un luogo dove adesso si cerca la pace. Una casa aperta al mondo e all’accoglienza delle persone in difficoltà. Mi è rimasta impressa una frase scritta sul muro: “La bontà è disarmante”. È proprio così. Quando ti trovi davanti a situazioni in cui l’avidità e l’egoismo, sovrastanti nella nostra società, spariscono, ti trovi come immobilizzato davanti a tanto bene e l’unica cosa che ti ritrovi a dire è: “Wow”.

Sono fiera di questo gruppo e affascinata dall’interesse e dalla maturità che i ragazzi hanno saputo dimostrare. È stata un’esperienza fantastica dove abbiamo anche conosciuto meglio, Matteo, un seminarista di Ispra dal carattere spontaneo e comprensivo, don Valentino, che insieme a don Giorgio ci hanno fatto divertire e senza i quali tutto questo non sarebbe stato possibile.

Ho avuto la fortuna di poter condividere la vacanza con gli altri educatori che sostengo essere alcune delle persone più vere e speciali che io conosca.

Ammetto che sembra una lista di ringraziamenti, ma come detto in precedenza, davanti a tutto questo bene mi trovo impacciata e l’unica cosa che mi sento di fare è ringraziare tutti per le emozioni che ho provato. Davanti a due anni di Covid è come se questi tre giorni fossero stati un ritorno alla normalità, un grido di libertà.

Sono passate troppo velocemente queste giornate e spero solo di poterne fare molte altre. Partire per un viaggio e tornare cambiati, è questo lo scopo.

Francesca Sacco



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