sabato 7 gennaio 2017

UNA VITA SENZA PARENTESI: 18ENNI E GIOVANISSIMI A NAPOLI!

Aiutati ogni giorno dalle parole del nostro Arcivescovo Scola, abbiamo cercato di capire che la vita cristiana non ha parentesi ma è sempre e in ogni ambito una risposta d'amore. Riportiamo di seguito la bella testimonianza di un giovane che ha partecipato all'esperienza.

A un anno di distanza dal viaggio a Firenze, partiamo alla volta di Napoli. Appena arrivati in città ci dirigiamo a visitare il Duomo intitolato a San Gennaro, con al suo interno anche le reliquie del Santo a cui i napoletani sono molto devoti. Successivamente entriamo a Neapolis Sotterrata: una città vera e propria che si estende sotto tutto il centro storico.
Il secondo giorno è stato probabilmente il più "impegnativo" e carico dal punto di vista emotivo. In mattinata siamo ospiti da Fra Giuseppe alle porte di Frullone, nel monastero in cui lui  alloggia con altri frati francescani. Ci parla della propria quotidianità all'interno del monastero, dell'impegno dei frati al di fuori di esso, a stretto contatto con le persone più bisognose e di quanto sia a tratti difficile un rapporto costante con i ragazzi, i bambini che sono distanti sia dal messaggio cristiano sia da una vita ai nostri occhi "normale".  Ha voluto sottolineare il fatto che il lavoro da fare in zone come queste, è tanto.  Un territorio che ha bisogno della continua propensione ad amare da parte delle persone che offrono il proprio aiuto, persone che sono disposte a fare del bene concreto. Un territorio, a volte, dimenticato ed emarginato.
Ci troviamo a poche fermate di tram da Scampia. Dentro di noi percepiamo tante emozioni, forse discordi, già solo quando i nostri sguardi si incrociano con quelli dei passanti all'interno del quartiere, come se si entrasse in un mondo a parte, troppo lontano dalla realtà per essere salvato.
Ci accoglie calorosamente il parroco Don Alessandro, un uomo che si sta impegnando da anni nel suo luogo nativo. Ci racconta quanto la criminalità organizzata influisca sulla vita delle persone che abitano in questa periferia di Napoli e quanta fatica si faccia a convivere con queste continue sottomissioni. Però, ciò che in lui spicca maggiormente, è sicuramente la tenacia e la dedizione nel voler trasmettere un insegnamento di Fede e speranza alle persone che visitano e anche a quelle che popolano questo quartiere ormai così problematico.
L'ultimo giorno visitiamo San Severo e la maestosa  piazza Plebiscito, la piazza più importante di Napoli. Prima di partire ascoltiamo una breve testimonianza di una suora che appartiene alle Missionarie della carità di Madre Teresa, che vogliono portare il loro esempio concreto e il messaggio di misericordia professato da sempre da Madre Teresa nel mondo.
Torniamo a casa da questa esperienza con uno sguardo sicuramente diverso sulle persone e sulle differenti realtà. Abbiamo realizzato che spesso ci soffermiamo su banalità trasformandole in problemi, che problemi in realtà non sono; quanto esperienze simili ci aiutino ad apprezzare maggiormente il bene che abbiamo tra le mani e che non sarebbe giusto sciupare inutilmente; quanto c'è bisogno d'aiuto in un territorio così apparentemente lontano, che tanto lontano da noi non è, perché alla fine siamo lontani solo qualche ora di treno.  
Abbiamo capito quanto i nostri rapporti possano essere coltivati grazie alla Fede, per poi fiorire rigogliosi. Per una vita senza parentesi, provando a tenere uniti i capitoli della nostra vita.

Pietro D’Angelo



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