Venerdì 7 Ottobre, tra i 6000 giovani presenti in Duomo per la Veglia con il nuovo arcivescovo Angelo c'eravamo anche noi, insieme agli amici del decanato.
Nel pomeriggio i 19enni della diocesi hanno consegnato la Regola di vita nella mani dell'arcivescovo: «È un momento simbolico che rappresenta il cammino che abbiamo fatto in questi anni – spiegano Giulia e Matteo, due tra i diciannovenni. È il nostro primo atto fatto da cristiani consapevoli: dietro ai sacramenti che abbiamo ricevuto prima di oggi come la comunione o il battesimo c’erano la nostra famiglia o il catechismo. Oggi siamo diventati cristiani adulti». Diciannovenni e giovani hanno poi voluto riaffermare nella preghiera e nella gioia la loro fede in Gesù Cristo. L’emozione era palpabile, c’era un’atmosfera di raccoglimento, segno della consapevolezza dell’importanza di questo incontro per la crescita spirituale. Durante l’omelia del Cardinale sembravano quasi incantati dalle sue parole. L’Arcivescovo Angelo Scola ha ricordato l’importanza della fede, del Vangelo e della Chiesa, mezzi attraverso cui è possibile vivere la totalità della vita. «Per vivere la vita con pienezza – ha spiegato il Cardinale -, bisogna che tu singolo stia attaccato al luogo in cui Dio continua a venirti incontro e a indicarti la via alla verità e alla vita: il tuo gruppo parrocchiale, l’associazione a cui appartieni o il movimento di cui sei parte, tutte le forme possibili in cui la solitudine narcisistica è sbaragliata dalla potenza del dono di Gesù, centro essenziale della tua vita». Al termine della veglia, il Cardinale invita ogni giovani a ricercare la propria vocazione e a vivere la vita come tale, nella serietà e nell'apertura a qualsiasi chiamata.Questo primo incontro dell’Arcivescovo con i giovani della sua diocesi segna l’inizio di un cammino comune nella fede all’insegna della responsabilità e della partecipazione.
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