La notte scorre tra brevi sonni, sogni abbozzati, un paio di incidenti, i lampeggianti dei mezzi di soccorso... Inspiegabilmente a circa 30 km da Berlino ci fermiamo in un'area di servizio e la sosta dura un'ora!!! Arriviamo all'accoglienza in Bismarckstrasse e non ci vuole molto a capire che l'organizzazione è un po' confusa. Risultato: tante nozioni già note, qualche sottolineatura fuori luogo, due ore di attesa per ottenere di essere divisi in due gruppi da 5. Ops!
Si tratta dunque di separarci (sig!). Un gruppo (Chiara, Eleonora, Filippo, Gianmarco e Paolo) si dirige verso Mazharan. L'altro gruppo (don Roberto, Elena, Jojin, Mauro e Silvia) prende i mezzi per arrivare a Rudow. Il gruppo "Mazharan" viene accolto dal capo della Pastorale Giovanile della parrocchia (87anni circa!!!). Dopo un piccolo rinfresco a base di dolci, thè caldo e toast teutonici viene affidato alle cure della famiglia Saenz: papà del Nicaragua e moglie autoctona di Berlino Est. La casa sembra accogliente e piccoli particolari fanno intuire che la famiglia stava aspettando solo i suoi ospiti! Il gruppo "Rudow" arriva alla chiesa cattolica di St. Joseph. Qui viene accolto da Joi e altre signore che immediatamente spiegano che non c'è più possibilità di essere accolti nelle famiglie. I 5 si consolano con qualche dolcetto e della bevanda al remoto gusto di caffè. Scoprono allora che saranno alloggiati in una casa a quindici minuti dalla Parrocchia, con altri pellegrini: Rumeni e Spagnoli. La casa è accogliente e dopo un breve sopralluogo è ora di andare in fiera. Don Roberto ha ricevuto l'incarico di aprire e chiudere la casa, ma gli stolti Transilvani chiudono l'abitazione lasciando all'interno le chiavi. Così Mauro ed Elena tornano all'Accoglienza per risolvere il problema. I reduci si dirigono verso la Messegelände (Fiera di Berlino).
Anche il gruppo Mazharan nel frattempo inizia a incamminarsi verso la Fiera con qualche difficoltà nell'individuare i vari passaggi tra autobus, metro e treno. Nella confusione della prima sera i gruppi non riescono a ritrovarsi per l'"ottima" cena. Ci incontriamo nel padiglione della preghiera. Siamo proprio davanti all'immagine che frere Alois ricorderà nella meditazione. Il clima di preghiera viene introdotto da queste parole: " Signore Gesù Cristo, anche se sentiamo poco la tua presenza, donaci di ricordare sempre che il tuo Spirito è in noi".
Durante i canti che concludono la preghiera alcuni di noi si avvicinano alla croce per l'adorazione. Si è invitati a mettere il proprio capo sulla croce e consegnare a Gesù Crocifisso preghiere, suppliche, preoccupazioni. Certo è il ricordo anche per le nostre comunità e le tante situazioni di sofferenza.
Ci lasciamo alla stazione del treno e iniziamo la strada del ritorno. Questo dividerci ci dispiace ma sappiamo che in ogni evento è nascosto un bene da scoprire e valorizzare.
Raggiungiamo le nostre case, ci aspetta, speriamo, una notte di meritato riposo...
A presto!
Ciao a tutti
RispondiEliminache bello leggere il vostro "diario di bordo": è come essere li con voi, mentre raccontate seduti in circolo le vostre emozioni!
Siamo felici perchè state vivendo un'esperienza di vita e di preghiera indimenticabili.
a domani!
Annalisa & Sabato