martedì 15 gennaio 2019

SOLO L’AMORE CREA: GLI ADO A MONACO DI BAVIERA

Riportiamo di seguito la testimonianza di una ragazza che dal 2 al 5 gennaio con altri adolescenti ha partecipato all'esperienza comunitaria a Monaco di Baviera prendendo spunto dalla figura e dalle parole di un grande testimone della fede dei nostri tempi: san Massimiliano Kolbe. 

Tanti ragazzi che vogliono raggiungere i propri desideri, i loro educatori e il don che sono sempre disponibili ad aiutarli a toccare la loro stella (ringrazio tantissimo ognuno di loro): una bella compagnia per vivere una magnifica esperienza in quel di Monaco di Baviera. L'arte, la bellezza ammirata con gli amici, le tradizioni e i tipici monumenti che riempiono la città non sono cosa da poco, ma nonostante questo il momento che più ci ha emozionati è stato la visita al campo di concentramento di Dachau.
È difficile descrivere e anche solo immaginare la sofferenza che in molti, troppi, hanno vissuto in questo luogo: una sofferenza dovuta al male, all'odio, al disprezzo e all'insulto verso persone ricche di valori e dalle diverse sfumature culturali. Eppure, anche dentro a un inferno del genere, creato dall'uomo stesso verso i suoi simili, qualcuno ha trovato la forza e la speranza per resistere, per portare il Vangelo, per cercare e creare un po' di paradiso. Tutto questo grazie all'amore, perché "Solo l'Amore crea" e Santo padre Massimiliano Kolbe, che è stato la figura di riferimento durante l'esperienza, lo aveva capito benissimo e ce lo ha trasmesso.
È davvero toccante vedere le basi delle baracche che sorgevano lungo la via centrale del campo; entrare nella camera a gas, dove tantissimi esseri umani hanno perso la vita, fa rabbrividire e la stanza dei forni crematori mette soggezione. È in luoghi come questi, così pieni di morte, che si comprendono l'importanza e il valore della vita. Di Dachau mi hanno colpito due cose in particolare: la desolazione e il sole. Ho subito pensato che il sole pallido, "freddo", nascosto dalle nuvole sopra il campo di concentramento deve essere l'esatto opposto del sole caldo, colorato e luminoso che è il simbolo di noi ragazzi che abbiamo scelto di fare gli animatori (gli Spiriti del Sole, appunto!).
Per quanto riguarda la desolazione che regna sovrana in questo luogo dalla terribile storia, dirò solo una cosa: la paura che è stata provata in passato, ora è cambiata. Entrando nel campo di concentramento di Dachau io ho avuto paura del vuoto che c'è lì e del vuoto che potrebbe rimanere nei cuori della gente se fatti disastrosi, disumani e spietati come guerre, deportazioni e uccisioni dovessero essere dimenticati. "È avvenuto, quindi potrebbe accadere di nuovo" ci ricorda Primo Levi e ognuno di noi sa che l'indifferenza è il contrario dell'amore: la prima distrugge, il secondo crea. Ma bisogna lasciare spazio all'amore, affinché possa creare dei pezzi di paradiso anche in noi.   

Giuditta Astrid Meneguzzo


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