Tanti ragazzi che vogliono
raggiungere i propri desideri, i loro educatori e il don che sono sempre
disponibili ad aiutarli a toccare la loro stella (ringrazio tantissimo ognuno
di loro): una bella compagnia per vivere una magnifica esperienza in quel di
Monaco di Baviera. L'arte, la bellezza ammirata con gli amici, le tradizioni e
i tipici monumenti che riempiono la città non sono cosa da poco, ma nonostante
questo il momento che più ci ha emozionati è stato la visita al campo di
concentramento di Dachau.
È difficile descrivere e
anche solo immaginare la sofferenza che in molti, troppi, hanno vissuto in
questo luogo: una sofferenza dovuta al male, all'odio, al disprezzo e
all'insulto verso persone ricche di valori e dalle diverse sfumature culturali.
Eppure, anche dentro a un inferno del genere, creato dall'uomo stesso verso i
suoi simili, qualcuno ha trovato la forza e la speranza per resistere, per
portare il Vangelo, per cercare e creare un po' di paradiso. Tutto questo
grazie all'amore, perché "Solo l'Amore crea" e Santo padre
Massimiliano Kolbe, che è stato la figura di riferimento durante l'esperienza,
lo aveva capito benissimo e ce lo ha trasmesso.
È davvero toccante vedere le
basi delle baracche che sorgevano lungo la via centrale del campo; entrare
nella camera a gas, dove tantissimi esseri umani hanno perso la vita, fa
rabbrividire e la stanza dei forni crematori mette soggezione. È in luoghi come
questi, così pieni di morte, che si comprendono l'importanza e il valore della
vita. Di Dachau mi hanno colpito due cose in particolare: la desolazione e il
sole. Ho subito pensato che il sole pallido, "freddo", nascosto dalle
nuvole sopra il campo di concentramento deve essere l'esatto opposto del sole
caldo, colorato e luminoso che è il simbolo di noi ragazzi che abbiamo scelto
di fare gli animatori (gli Spiriti del Sole, appunto!).
Per quanto riguarda la
desolazione che regna sovrana in questo luogo dalla terribile storia, dirò solo
una cosa: la paura che è stata provata in passato, ora è cambiata. Entrando nel
campo di concentramento di Dachau io ho avuto paura del vuoto che c'è lì e del
vuoto che potrebbe rimanere nei cuori della gente se fatti disastrosi, disumani
e spietati come guerre, deportazioni e uccisioni dovessero essere dimenticati.
"È avvenuto, quindi potrebbe accadere di nuovo" ci ricorda Primo Levi
e ognuno di noi sa che l'indifferenza è il contrario dell'amore: la prima
distrugge, il secondo crea. Ma bisogna lasciare spazio all'amore, affinché
possa creare dei pezzi di paradiso anche in noi.
Giuditta Astrid Meneguzzo
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