mercoledì 16 gennaio 2019

UNA VITA SPERICOLATA: I PREADO A BRUSSON

Riportiamo di seguito la testimonianza di Elisa, una giovanissima educatrice, che per la prima volta ha accompagnato i preadolescenti a Brusson per vivere la loro esperienza comunitaria sulla neve.

Mi chiamo Elisa e questo è il mio primo anno da educatrice dei Tipi Loschi. Dal  27 al 30 dicembre è stata proposta una vacanza a Brusson ai Preado, i quali hanno accolto l’esperienza con enorme entusiasmo. Inizialmente ero molto spaventata dall'idea di partire e accompagnare un gruppo così numeroso di ragazzi, sia perché non pensavo che mi avrebbero accolto in modo tanto caloroso, sia perché avevo paura di non riuscire a trasmettere loro tutto quello che meritavano. Al contrario, le giornate a Brusson sono passate così velocemente tra risate, allegria e divertimento che nessuno di noi alla fine voleva tornare a casa.
Il tema  scelto da noi Edu è stato: “UNA VITA SPERICOLATA”. Ci è sembrato fin da subito importantissimo far capire ai ragazzi che sono originali, che ognuno di loro ha una propria particolarità e che non è necessario seguire la massa per essere apprezzati. Certo, non è sempre facile star dietro Gesù e scegliere una vita umile ed essenziale, vissuta al servizio degli altri, ma la vera gioia sta nel donare e questo è risultato subito chiaro dopo un’esperienza così!                                                                                                       
Durante i momenti di riflessione, noi Edu abbiamo preparato delle testimonianze personali, in modo che i ragazzi potessero avere degli esempi davanti e che fosse più facile per loro cercare di attuare i consigli forniti nei momenti di preghiera.
Nelle esperienze come questa è fondamentale che ci sia fiducia reciproca, soprattutto tra ragazzi ed educatori, e questo obiettivo l’abbiamo raggiunto alla grande. Sono stati  quattro giorni stupendi, che ci hanno permesso di crescere e di maturare, oltre che di instaurare legami con persone che ci saranno per sempre e saranno disposte ad aiutarci in ogni momento della nostra vita.                                                                                      
È stato emozionante vedere quanto i ragazzi facciano affidamento su di noi. Hanno deciso di aprirci completamente il loro cuore, lasciarci una parte di loro che noi abbiamo il dovere di coltivare e trattare con cura. Come fratelli e sorelle maggiori, noi Edu abbiamo cercato di consigliarli e dar loro le nostre opinioni su ciò che loro ci confidavano, sempre con estrema dolcezza e comprensione. Mi risulta difficile anche solo spiegare il legame che si crea in queste esperienze, il clima di affetto e di unione che riempie le sale della casa di Brusson, proprio come se fosse una seconda grande famiglia pronta ad accettarti così come sei. Quello che so è che è bellissimo vedere i ragazzi, a fine giornata, con gli occhi luminosi e pieni di gioia perché sono stati bene e li hai resi felici. È lì che si capisce cosa significa amare davvero, donarsi per qualcuno. Lo capisci quando vai a letto stanco morto, distrutto dopo una giornata sulla neve e con le ossa un po’ a pezzi, ma non ci fai neanche caso perché provi una sensazione di pienezza e, se ascolti bene, senti un po’ il tuo cuore che ride.

Elisa Soldati



martedì 15 gennaio 2019

SOLO L’AMORE CREA: GLI ADO A MONACO DI BAVIERA

Riportiamo di seguito la testimonianza di una ragazza che dal 2 al 5 gennaio con altri adolescenti ha partecipato all'esperienza comunitaria a Monaco di Baviera prendendo spunto dalla figura e dalle parole di un grande testimone della fede dei nostri tempi: san Massimiliano Kolbe. 

Tanti ragazzi che vogliono raggiungere i propri desideri, i loro educatori e il don che sono sempre disponibili ad aiutarli a toccare la loro stella (ringrazio tantissimo ognuno di loro): una bella compagnia per vivere una magnifica esperienza in quel di Monaco di Baviera. L'arte, la bellezza ammirata con gli amici, le tradizioni e i tipici monumenti che riempiono la città non sono cosa da poco, ma nonostante questo il momento che più ci ha emozionati è stato la visita al campo di concentramento di Dachau.
È difficile descrivere e anche solo immaginare la sofferenza che in molti, troppi, hanno vissuto in questo luogo: una sofferenza dovuta al male, all'odio, al disprezzo e all'insulto verso persone ricche di valori e dalle diverse sfumature culturali. Eppure, anche dentro a un inferno del genere, creato dall'uomo stesso verso i suoi simili, qualcuno ha trovato la forza e la speranza per resistere, per portare il Vangelo, per cercare e creare un po' di paradiso. Tutto questo grazie all'amore, perché "Solo l'Amore crea" e Santo padre Massimiliano Kolbe, che è stato la figura di riferimento durante l'esperienza, lo aveva capito benissimo e ce lo ha trasmesso.
È davvero toccante vedere le basi delle baracche che sorgevano lungo la via centrale del campo; entrare nella camera a gas, dove tantissimi esseri umani hanno perso la vita, fa rabbrividire e la stanza dei forni crematori mette soggezione. È in luoghi come questi, così pieni di morte, che si comprendono l'importanza e il valore della vita. Di Dachau mi hanno colpito due cose in particolare: la desolazione e il sole. Ho subito pensato che il sole pallido, "freddo", nascosto dalle nuvole sopra il campo di concentramento deve essere l'esatto opposto del sole caldo, colorato e luminoso che è il simbolo di noi ragazzi che abbiamo scelto di fare gli animatori (gli Spiriti del Sole, appunto!).
Per quanto riguarda la desolazione che regna sovrana in questo luogo dalla terribile storia, dirò solo una cosa: la paura che è stata provata in passato, ora è cambiata. Entrando nel campo di concentramento di Dachau io ho avuto paura del vuoto che c'è lì e del vuoto che potrebbe rimanere nei cuori della gente se fatti disastrosi, disumani e spietati come guerre, deportazioni e uccisioni dovessero essere dimenticati. "È avvenuto, quindi potrebbe accadere di nuovo" ci ricorda Primo Levi e ognuno di noi sa che l'indifferenza è il contrario dell'amore: la prima distrugge, il secondo crea. Ma bisogna lasciare spazio all'amore, affinché possa creare dei pezzi di paradiso anche in noi.   

Giuditta Astrid Meneguzzo


13 gennaio 2019


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