martedì 11 agosto 2020

UN'ESTATE SUMMERLIFE

Questa sarà per noi un'estate inedita e porterà con sé il desiderio di divertimento, di socialità, di aria fresca e amicizia dopo parecchi mesi passati lontano dagli altri.

L'idea del progetto "Summer Life-Per fare nuove tutte le cose" è quella di ripartire esplorando il territorio, rinnovando le relazioni e riattivando curiosità e spirito di avventura.
Ci siamo trasformati in piccoli esploratori capaci di guardare la realtà che abbiamo sempre abitato: siamo equipaggiati con una mascherina che ci copre naso e bocca ma abbiamo gli occhi liberi per ri-costruire le nostre relazioni e riappropriarci della realtà.
Ogni settimana una tematica diversa ci aiuterà a focalizzare le nostre energie: la prima settimana abbiamo analizzato la casa come luogo sicuro nel quale rifugiarsi ma anche capace di dare lo slancio giusto per abitare altri luoghi. La casa si fonda sulle relazioni all'interno di essa che sono riflesso di ciò che viviamo al suo esterno.
Durante la seconda settimana abbiamo utilizzato la "palestra" come luogo di riflessione facendo capire che possiamo allenare corpo ed emozioni insieme.
Ovviamente non sono mancate le uscite in piscina, i laboratori creativi, le gite in città e gli incontri con amici più grandi che vogliono passare del tempo con noi per farci imparare cose nuove e interessanti.
Siete curiosi di sapere quali avventure dovranno affrontare prossimamente i nostri esploratori?
Per saperlo, unitevi a noi!

Carlotta Mainetti e Pietro D'Angelo


lunedì 10 agosto 2020

La situazione è occasione: la proposta per gli adolescenti

La situazione è occasione. Queste parole, titolo dell’ultima raccolta delle lettere pastorali 2019-2020 del nostro Arcivescovo Mario, sono state quanto mai profetiche in questi mesi. La situazione difficile che abbiamo vissuto e stiamo vivendo tutt’ora ha mescolato le carte in tavola anche in oratorio, dove di solito la tradizione fa da padrona. L’oratorio estivo purtroppo non c’è stato e noi educatori eravamo dispiaciuti perché i nostri adolescenti non avrebbero avuto l’opportunità di vivere un’esperienza così straordinaria. Ma la situazione è occasione, e quindi perché non fare un oratorio estivo proprio dedicato a loro?

Una serata e due pomeriggi alla settimana. In queste occasioni l’oratorio è diventato situazione di gioco, di divertimento, di voglia di stare insieme, di preghiera.

Gli educatori si sono impegnati a cercare ed inventare sempre nuovi giochi (pallavolo a 4 campi diventerà presto sport olimpionico), che potessero coinvolgere i nostri adolescenti che all’inizio erano un po’ titubanti sulla proposta, ma poi hanno percepito la bellezza dello stare insieme con semplicità e in sicurezza.

È bello sottolineare l’importanza della libertà. Gli educatori proponevano giochi e attività, e i ragazzi, come sempre, ci mettevano qualcosa di loro, modificavano, consigliavano, dicevano la loro opinione per rendere queste situazioni occasioni per vivere una bella esperienza.

Che bello è stato poi trovarsi nel nostro giardino, in cerchio, a leggere qualche riga di Vangelo e a trovare un legame, un appiglio, un appunto per la vita di ciascuno. La Parola diventava occasione per la situazione di ciascuno di noi, per ringraziare, domandare, fare memoria, accorgersi dell’altro.

Ricordo in particolare due momenti molto forti: il primo quando Alessandra, mamma e medico, ci ha raccontato la sua esperienza in prima linea nel periodo di massima emergenza Covid; e il secondo, di ritorno dalla piscina a piedi, dove dai ragazzi sono uscite, con semplicità e immediatezza, domande veramente profonde ed esistenziali.

È stata un’esperienza particolare, nuova, mai vista: come oratorio dovremmo sempre interrogarci su come possa essere attuale, come possa attrarre i ragazzi per far si che diventi un luogo che li possa accogliere, perché nel nostro cuore c’era la gioia di vedere questo gruppetto di ragazzi che avevano accolto la proposta, ma anche l’inquietudine di vederne molti ma molti in giro per le strade, o sul lungo fiume, o al parco Sant’Anna, che sprecano tanto tempo, non conoscendo altre occasioni. Questa esperienza finisce con la speranza che questa novità possa portarne a molte altre, per far scoprire la bellezza di vivere l’oratorio appieno.

 Matteo Fabris



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