venerdì 3 agosto 2012

Quando l'amicizia scende in campo

È già venerdì!!! Lo scorrere veloce del tempo testimonia come questi giorni siano straordinariamente intensi e arricchenti. Il consueto momento della colazione è sempre più divertente. Il tema della preghiera di questa mattina è il perdono, esperienza che nasce dal sentirsi perdonati. Anche durante l'Eucaristia preghiamo per la remissione dei peccati. La meta di questa giornata è San Gimignano. Ad attenderci c'è don Mauro, il parroco della città; don Sergio, infatti, suo compagno al tempo del seminario lo ha contattato per offrirci accoglienza. Parcheggiati i pulmini nell'economico parcheggio intorno alle mura (2€ all'ora), entrando da porta San Giovanni, passando da piazza della Cisterna, arriviamo al Duomo. Il sacerdote ci accoglie sui gradini della chiesa e, in prima battuta, ci appare un personaggio un po' bizzarro. Qualche notizia circa le torri, caratteristica fondamentale dell'antichissimo borgo, e poi l'introduzione nel gioiello di San Gimignano. Don Mauro inizia a raccontare. Più volte ripete che non c'é un centimetro all'interno della chiesa che non sia affrescato: è proprio così! Staremmo a lungo ad ascoltare quest'uomo che sempre di più ci conquista per la facilità con la quale descrive gli affreschi e per la profondità con la quale ci invita a guardarli. Ai piedi dell'altare si trova l'urna di Santa Fina, riposta qui perché domenica 5 agosto ci sarà una festa in sua memoria. Il parroco ci illustra la cappella dove normalmente viene custodita l'urna. La storia della Santa ci riporta indietro nel tempo, al XIII secolo. La sua storia di giovane ragazza che vive con fiducia per molti anni la malattia ci coinvolge. Scopriamo che la storia della Santa fu molto cara anche a un grande pittore, Domenico detto il Ghirlandaio, tanto che in uno degli affreschi il pittore stesso ha posto il suo autoritratto. Non possiamo assolutamente farvi intuire le sensazioni di questa visita, che vale sicuramente tutta la strada che abbiamo fatto; in molti di noi poi nasce anche questo pensiero: "E se fosse insegnata così la storia dell'arte?". Ma il nostro nuovo amico non smette di sorprenderci, così ci troviamo a pranzare in una sala di un antico forte. Qui troviamo una tavola già imbandita e il cibo preparato da due simpatiche suore francescane angeline: suor Daniela e suor Tiziana. Ad aiutarle anche Alessandro, seminarista di Poggibonsi, che scopriamo essere anche fabbro e cuoco. Dopo un aperitivo a base di Vernaccia, consumiamo una buonissima pastasciutta,
frittata, zucchine, pomodori dell'orto (e si sente!) per concludere poi con vin santo e cantucci - maremma....!
La percezione di avere incontrato una persona eccezionale viene confermata anche nel dialogo che don Roberto ha con il sacerdote.
Salutiamo il nostro nuovo amico e iniziamo la visita della città, dirigendoci verso sant'Agostino. Oltre che ad ammirare la chiesa troviamo anche un po' di ristoro, dato che il caldo è davvero asfissiante. Don Roberto dedica del tempo all'ascolto, mentre il resto del gruppo ha l'opportunità di visitare il museo delle torture e di aggirarsi per strade e viottoli della impareggiabile cittadina. Ci si ritrova poi tutti in piazza della Cisterna, rituale foto di gruppo e partenza per Siena. Raggiungiamo la città bianconera e ci rechiamo in piazza del Campo. Abbiamo prenotato alla Grotta del Gallo Nero; qui ceniamo a base di pici al cacio, aglio e pepe, lasagne ricotta e zucchine, frittata di cipolle e pecorino fuso con miele e pere con assaggi di salumi, in particolare dell'ottimo prosciutto di Siena. Ritorniamo nella piazza: vi garantiamo che sedersi in questo luogo ha davvero un fascino particolare, soprattutto quando i palazzi sono illuminati e una grande luna domina il cielo. Paolo propone una corsa a rievocare il famoso Palio; ciascuno sceglie una contrada da rappresentare. C'è chi, come Sara, si immedesima attraverso ripetuti nitriti. Fulminea la partenza di Silvia, tardiva quella di Mauro. Nove cavalieri percorrono il mitico anello lungo 339m. All'inizio Alessandra sembra essere la più veloce, ma non riesce a tenere il ritmo della partenza aggressiva. Nonostante il grande recupero Mauro non riesce a cogliere la vittoria che è di Luca. Tutto questo tra lo stupore di quanti sono seduti ai tavolini dei diversi bar che coronano la piazza. I giudici, Elena e Chiara, gratificano il risultato e il "branco" ritorna verso casa affidandosi, questa volta, ai cavalli motore. Un'ora di strada ci separa dai nostri giacigli ma già alcuni anticipano in auto il meritato riposo. La preghiera della sera ci consente di ripensare a una stupenda giornata e la gratitudine diventa intercessione anche per i nostri nuovi amici.
Buonanotte!

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