giovedì 15 ottobre 2020

SENZA INDUGIO: REDDITIO SYMBOLI 2020

Scavare in noi stessi, interrogarci, cercare di comprenderci; a questo ci ha portato la stesura della regola di vita.

Sabato 3 ottobre, il nostro gruppo diciottenni e giovani si è recato in Duomo; qui, con altri ragazzi della diocesi, abbiamo potuto consegnare la nostra regola di vita, una lettera indirizzata a monsignor Delpini, frutto di un lungo percorso durato un anno, guidato dal don e dai nostri preziosi educatori.

Può essere interpretata come un “lettera promemoria”, racchiude ciò che siamo e ciò che vogliamo essere, i nostri obbiettivi per il futuro intorno a tre pilastri fondamentali: condivisione, preghiera e testimonianza.

Ci ha dato la possibilità di soffermarci su ciò che realmente abbiamo, sulle piccole cose che molto spesso non cogliamo perché travolti dalla nostra vita frenetica; ci ha permesso di realizzare quanto siamo stati fortunati ad avere al nostro fianco dei veri e propri testimoni di fede che ci accompagnano sul nostro cammino, ma anche di capire quanto noi a nostra volta siamo dei testimoni fondamentali per i nostri coetanei, spesso molto lontani da questo mondo. Come ci ha ripetuto anche l’arcivescovo Mario Delpini, abbiamo un ruolo fondamentale all’interno della società.

È stato un anno complicato, ricco di momenti bui e incertezze, per alcuni più che per altri altri. Proprio per questo, penso sia da lodare il coraggio di chi ha scelto di consegnare la regola di vita in un momento tanto particolare, in cui alcuni pilastri probabilmente sono venuti a mancare, ma la perseveranza, la fede, e l’ascolto di noi stessi hanno prevalso sulla negatività, portando ad un momento di estrema gioia e realizzazione.

Personalmente sento questo momento come un punto di arrivo, ma allo stesso tempo come un punto di partenza. Stiamo entrando a tutti gli effetti nel mondo degli adulti e la consegna della regola di vita ci aiuta a comprendere quanto la fede faccia parte di noi. Tra i mille impegni che la vita ci propone (università, lavoro, sport)  c’è spazio anche per Dio, e noi in questo modo ne siamo e ne dobbiamo essere più consapevoli che mai.

Ci saranno momenti bui e di difficoltà, momenti lucenti e ricchi di gioia: ci dovremo sempre ricordare della nostra regola, dei nostri punti di riferimento. Ciò sicuramente ci permetterà di sentirci più forti e meno vulnerabili, con la consapevolezza di non essere mai soli.

Elisa Agostini




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