domenica 28 agosto 2011

28 agosto 2011

Buona domenica a tutti!
Grazie, grazie, grazie per averci seguito durante i giorni della GMG.
Mandateci i vostri commenti possono essere un aiuto a far risuonare con forza le note gioiose della nostra esperienza che ormai è anche la vostra.

Vi invito all'appuntamento teatrale "SUL FINIRE DELLA NOTTE", riflessione a partire dal Vangelo, che ci sarà lunedì sera alle ore 21.00 presso la sala teatro del Centro Studi Angelo Dell'Acqua.

Fate attenzione al programma della Festa della Comunità Pastorale e agli appuntamenti pensati per il saluto a don Franco. Grazie!


Dio vi benedica!

mercoledì 24 agosto 2011

Programma della Festa - Comunità Pastorale S.Agostino 2011


N.B.   SONO ANCORA APERTE LE ISCRIZIONI PER I TORNEI DI CALCETTO
prenota la tua squadra all'indirizzo faroratorio@gmail.com

martedì 23 agosto 2011

22 agosto 2011

Barcellona!
Abbiamo poco tempo per visitare questa città straordinaria. Non riusciamo ad alzarci prestissimo dopo giornate così intense. Solo don Roberto si alza prima per andare a recuperare il pulmino. Noi intanto sistemiamo gli zaini, salutiamo Luis che gentilmente ci offre un caffè di dubbia qualità e scendiamo in strada. Recuperata anche l'altra auto, cerchiamo un parcheggio vicino alla Sagrada Familia. Ci prendiamo qualche insulto dagli automobilisti del luogo ma finalmente troviamo un parcheggio sotterraneo dove anche il pulmino possa stare. Una buona colazione in una brioseria: succo di frutta, cappuccino e brioches al cioccolato e poi...l'incontro con la preghiera che diventa straordinaria opera architettonica. Nonostante le impalcature, le gru e i lavori in corso, il fascino di questa cattedrale ci rapisce. Scattiamo alcune foto.
Vorremmo entrare ma c'è molta coda alla biglietteria. Don Roberto va a informarsi e incontra la provvidenza. Alcuni sacerdoti della diocesi di Milano (decanati di Erba, Canzo Asso) hanno una Messa prenotata alle ore 11.30 nella cripta della Basilica. Incontriamo anche dei pellegrini della diocesi di Brindisi-Ostuni e un gruppo della pastorale universitaria di Roma Tor Vergata. Otteniamo di poter concelebrare. L'Eucaristia è presieduta da don Roberto che invita a ringraziare per i doni dell'esperienza vissuta e ad affidare a Maria Regina il desiderio che quanto abbiamo ascoltato, diventi vita quotidiana.
Al termine della celebrazione preghiamo sulla tomba del grande genio, Antonio Gaudì. L'immancabile foto di gruppo e poi, dono inatteso, la possibilità di entrare gratuitamente nella chiesa. I nostri sguardi sono avvolti di stupore; straordinarie geometria ci spingono sempre più in alto. Porfido, granito, basalto.. Vetrate colorate e una luce che esalta ogni particolare. L'architettura diventa catechesi. Abbiamo l'impressione che potremmo stare giorni per cercare di comprendere l'originale intuizione di chi non ha voluto costruire un'opera d'arte ma ha voluto regalare soprattutto ai poveri una speranza. La nostra vita visitata da Dio che si fa carne, che entra in comunione con ciascuno di noi, è destinata a ricevere come Maria una corona d'amore, anticipato in ogni gesto di vera comunione tra noi. Solo ripetendo l'Eccomi di Maria noi possiamo fare in modo che il sogno di Dio su di noi diventi realtà.
Vorremo tanto rimanere, gustare ancora qualche cosa di questa bellissima città ma ci attende un lungo viaggio, più di 1000 chilometri. Ennesima importantissima sosta in un piccolo marker per recuperare acqua e qualche snack, breve spazio dedicato ai souvenir e poi di nuovo in cammino. Sulla strada ancora autobus di pellegrini che incrociamo anche negli autogrill. Ci rendiamo conto che il viaggio sarà faticoso: siamo tutti stanchi. Inoltre troviamo, all'altezza di Nimes, un incidente. Sapremo anche successivamente della morte purtroppo di una giovane. L'attesa diventa l'occasione per nuovi incontri, in particolare una motociclista rimane con noi per alcuni minuti: è una signora italiana della provincia di Brescia che sta tornando dalle vacanze. Le ragazze improvvisano ai bordi della strada un bagno utilizzando un telo plastificato. Quando ripartiamo, il più giovane dei pellegrini dice: "Non mi era mai capitato di rimanere bloccato in autostrada. La prendi per andare più veloce, capita una cosa così e ti tocca anche pagare"! Ormai è notte. Il tempo passa veloce. Intorno alle 23 ci fermiamo per consumare una cena molto essenziale. Sull'auto preghiamo il Rosario, il Vespero. Anche sul pulmino si prega e si condividono le prime emozioni di questa straordinaria esperienza che vi abbiamo raccontato. Uno spicchio di luna si staglia sull'orizzonte. La strada corre veloce. Desideriamo tutti tornare a casa per poter dire a chi ci ha accompagnato con l'affetto, la preghiera, la stima che veramente noi siamo stati inviati dalla nostra comunità e vi ritorniamo non con la presunzione di aver capito tutto, di aver fatto scelte straordinarie ma con la consapevolezza che l'essere radicati in Cristo, l'essere saldi nella fede è un'esperienza quotidiana che si nutre certo di eventi straordinari come questo, ma che soprattutto chiede a ciascuno di noi di non avere paura di quello che il Signore chiede, di non avere vergogna di essere cristiani, di
non avere paura di gridare al mondo "Noi siamo la Juventud di Cristo. Noi siamo la Juventud del Papa".

21 agosto 2011

La notte tra il sabato e la domenica alla GMG è una grande festa. Trovi sempre qualcuno che canta, che balla. Alcuni ne approfittano per le confessioni, per un dialogo prolungato con un sacerdote, con un religioso. A piccoli gruppi si condivide l'ascolto della Parola e si racconta l'esperienza condivisa. C'è chi non va neppure a dormire ma noi ad uno ad uno cediamo alla fatica e ci addormentiamo. Don Roberto si alza alle 4.30. I concelebranti alla Messa con il Papa possono presentarsi fin dalle ore 5.00 per prendere posto davanti al grande palco, così insieme a don Giuseppe Maggioni, un suo compagno di ordinazione, si aggrega alla fiumana di sacerdoti che silenziosamente (forse anche perché un po' addormentati?) raggiunge l'ingresso all'area loro riservata. Intorno alle 6.45 ci manda questo messaggio: "Buongiorno a tutti. Sono già tra i concelebranti ( a destra dell'altare secondo settore quarta fila). Vi auguro una buona celebrazione. Ringraziamo insieme per il dono di questi giorni. Pregate per me. A dopo".
Intorno alle 7.15 più o meno tutti si svegliano. Le ragazze si mettono subito in cammino per raggiungere i bagni: ovvio, certo, ma non in un giorno come questo! Le aspetta infatti un'interminabile ora di coda tra migliaia di ragazzi e ragazze. Dai nostri sacchetti prendiamo quanto ci è stato dato per la colazione. Intanto, proprio davanti a noi, c'è molta agitazione. Passa una lunga fila di poliziotti e i volontari intanto si dispongono in modo da farci illudere che il Papa passerà anche davanti a noi. In realtà non sarà così. Gli speaker iniziano a dare indicazioni per la celebrazione, in
particolare invitano a smontare le tende e a chiudere i materassini per permettere alle centinaia di persone arrivate per la Messa di entrare nel campo. Nella notte, intanto, si sono smarriti 26 bambini e noi ci chiediamo dove fossero i genitori. Ma l'avviso che ci rende più allegri è che alla GMG (Giornata Mondiale della Gioventù) si è smarrita una giovanissima "signora" polacca di soli 83 anni (poi ritrovata).
Arriva il Papa e la celebrazione ha inizio. Il sonno ci impedisce di seguire con attenzione tutta l'omelia ma cogliamo l'importanza di alcuni pensieri: "Seguir a Jesus en la fe es caminar con El ne la comunion de la Iglesia. No se puede seguir a Jesus en solitario. Quien ceden a la tentacion de ir 'por su cuenta' o de vivir la fe segun la mentalidad individualista, que predomina en la societad corre el riesgo de no encontrar nunca a Jesucristo, o de acabar siguiendo una imagen falsa de El".
Purtroppo non possiamo fare la comunione a motivo del maltempo che abbattendo alcune tende adibite a cappella ha impedito che a tutti i pellegrini fosse garantita la possibilità di ricevere l'Eucaristia. Siamo invitati a vivere la comunione spirituale, disposizione del cuore a sentire una profonda intimità con il Signore presente in mezzo a noi, Sua Chiesa
Pochi minuti dopo la Messa don Roberto ci raggiunge. Decidiamo che è meglio mangiare e lasciare che lentamente inizino a defluire dei giovani dal campo. Silvia, Emmanuele e Luca riescono a scambiare cappellini e bandiera con altri pellegrini brasiliani e spagnoli. Cerchiamo di mettere un po' di ordine tra i nostri bagagli e iniziamo la marcia verso i nostri automezzi. Il caldo è davvero intenso ma allegramente percorriamo gli ultimi tratti di cammino. Arriviamo ad Arcorcon ed è tempo di salutare il nostro amico Jojin che tornerà in aereo a Monaco. Al suo arrivo ci scriverà così: "Ciao don,
spero che voi siete ancora in viaggio...io sono ritornato eri sera verso alle 1.30. avevo cercato di inviare un messegio del mio arrivo a Monaco ma mio credito nel cellulare non bastava ( chiedo scusa). il viaggio e andato bene!. e anche ho potuto vedere il Papa dal areaporto. Grazie mille don per l'amicizia che mi ha mostrato nei giorni a Madrid, Grandi Sestesi ! Grazie mille a tutti e un boun viaggio...
con tanta gioia & molta gratitudine
Jojin Elanjickal".
Saliamo sulle nostre auto e iniziamo il viaggio di ritorno. Sosteremo a Barcellona. Lungo la strada incontriamo numerosi autobus e qualche originalità.
Gli autogrill sono tappa obbligatoria dei pellegrini. Decidiamo di mangiare prima di arrivare nella città catalana e, quando finalmente la raggiungiamo, è già molto tardi.
Abbiamo prenotato un ostello in Calle de Hospital n.93 detta Pensione Luis. Il navigatore ci porta nei paraggi ma non riusciamo a trovare l'ingresso. Chiediamo a due agenti di polizia, i quali ci danno delle indicazioni che sembrano precise,in realtà ci portano a ritrovarci sempre nello stesso punto. Pensiamo allora di parcheggiare gli automezzi e raggiungere l'ostello a piedi. Se per l'auto non ci sono problemi, parcheggiare il pulmino risulta essere assai difficoltoso. Don Roberto e Paolo iniziano a percorrere le strade di Barcellona alla ricerca di un parcheggio. Finalmente lo trovano su un viale a due chilometri dal luogo del nostro meritato riposo. Quando tutti ci ritroviamo sono già la una passata: dobbiamo dormire! Ci attende l'ultima giornata di questa straordinaria esperienza.

domenica 21 agosto 2011

20 agosto 2011

È una giornata tutta da inventare. Ci sono certo mete e appuntamenti ma sono da collocare su uno scacchiere non ben definito. Ci alziamo qualche minuto più tardi. Il parroco di Guadarrama ha chiesto di poter celebrare un'Eucaristia con tutti i gruppi presenti nel Colegio. Così alle ore 8.00 la maggior parte dei giovani con i propri sacerdoti si raduna nella piccola arena posta nel centro sportivo.
La messa diventa il modo, come sempre del resto, per rendere grazie a Dio del dono della vita, della vita nella fede e per quell'esperienza sempre disarmante che è l'accoglienza gratuita. Ringraziamo i volontari e, in modo particolare, Louis il loro responsabile, il sindaco, il direttore del Colegio e il parroco.
Regaliamo loro il tricolore e la maglietta della nostra Diocesi.
Dopo la "nutriente" colazione, condividiamo con gli altri amici del decanato alcune riflessioni sull'esperienza fin qui vissuta. Per la maggior parte dei ragazzi questa è la prima volta che partecipano a una GMG: si sottolinea la fatica, quella fisica e quella di seguire le celebrazioni, si evidenzia come non ci si debba attendere qualcosa di sconvolgente o di straordinario. In tutti è però comune il desiderio che questi giorni lascino un segno e tutti sono consapevoli che Dio non mancherà di far germogliare in ciascuno semi di novità.
Ci dirigiamo verso il luogo destinato al grande appuntamento della Veglia e della Santa Messa con il Papa Benedetto XVI.
Come consuetudine non abbiamo informazioni precise circa il luogo dove poter parcheggiare i nostri automezzi. Ci affidiamo all'abilità nell'uso delle cartine e al navigatore.
Lasciamo le auto nel parcheggio della piscina di Arcorcon e iniziamo il percorso a piedi. Breve pit stop in una frutteria dove acquistiamo bibite, acqua e frutta e poi il cammino.
Un percorso predefinito dalle forze dell'ordine ci introduce nella grande area dell'aeroporto militare: la strada è animata dai colori delle bandiere, delle magliette, dei cappellini, delle bandane. Le voci di tutto il mondo scandiscono i nostri passi: fa sempre più caldo. Poco prima dell'ingresso una bella sorpresa: l'ennesimo incontro felice, quello con padre Marco Zaccaretti. Compiamo un po' di strada con lui, poi ci dividiamo.
Il numero delle persone aumenta, anche un po' di confusione: inevitabile, si parla già di un milione di persone. Il settore a noi assegnato è l'E6: non siamo davanti al palco. Scegliamo allora di metterci davanti a uno dei grandi maxi schermo; stendiamo i nostri teli azzurri e creiamo il nostro fortino. Lentamente tutti i settori si affollano, anche il nostro appare saturo ma ogni tanto qualche pellegrino si accampa lasciando materassino e sacco a pelo sulle vie di passaggio, creando qualche disagio e inducendo don Roberto a dare lezioni di abilità urbana, rigorosamente in spagnolo.
Certamente, pellegrino non indesiderato anzi atteso il nostro amico Davide Mobiglia.
36, 37, 38 gradi... Non lo sappiamo. Don Roberto va a caccia dei bomberos e, come un bambino, si fa innaffiare più volte. Del resto, l'acqua è davvero essenziale: si continua a bere e a sudare ma è l'unico modo per non stare male. Alcuni vagano per l'enorme campo, incontrando amici, visitando lo store dei gadgets, il bar e i mitici gabinetti.
Preghiamo insieme i Vespri presieduti da don Alessandro e continuiamo a mangiare quanto c'è stato dato con i voucher "pic-nic". Troviamo insalate messicane, mediterranee e italiane, baguette e affettati, patatine e acqua, succhi di frutta e dolci.. Non ci sembra vero!
Il cielo, nel frattempo, è diventato coperto. L'orizzonte appare sereno ma le nubi sono sempre più minacciose. Attendiamo con gioia l'arrivo del Santo Padre; non abbiamo la possibilità di vederlo da vicino ma le immagini ce lo rendono presente. Ormai tutto è pronto per l'inizio della veglia ma accade quanto non era nè augurabile nè prevedibile: INIZIA A LLUVIARE! Non solo forti scrosci d'acqua ma anche un forte vento che in seguito sapremo ha scoperchiato persino una delle tende adibite a cappella contenente la riserva eucaristica per la Messa di domenica. Ci ripariamo usando i teli, i k-way e le mantelle. La tenda che Marco abusivamente ha piantato diventa il nostro guardaroba. Il temporale è così violento da interrompere la veglia. In un primo momento il Papa saluta e manda tutti a dormire (come faremo?) ma poi ritorna sul palco e introduce l'adorazione eucaristica. Avviene allora ciò che lascia tutti con una profonda emozione nel cuore: un silenzio intenso aleggia su tutta l'enorme area di Cuatro Vientos. Ancora una volta segni apparentemente deboli e perdenti hanno la forza di raccogliere l'attenzione, l'affetto, la preghiera di centinaia di migliaia di giovani. Ci fa riflettere come il segno dell'Eucaristia così fragile possa sempre donarci una passione così grande. La preghiera si conclude con la benedizione solenne del Santo Padre e improvvisamente torna a piovere in modo insistente. Tutti si adoperano per mettere al riparo gli zaini e il sacco a pelo. Finalmente un po' di tregua: gonfiamo i materassini, riorganizziamo il fortino e ci mettiamo a dormire.
Certo, il temporale ci ha messo in difficoltà ma come eravamo belli, tutti bagnati (tranne Marika, assistente del guardaroba nella tenda!), ad aiutarci l'un l'altro per garantire a ciascuno la possibilità di riposare un poco. La pioggia, nonostante il disagio, ha detto a noi e al mondo intero che non siamo degli invasati o degli intruppati, ma che crediamo fortemente nella presenza di Dio che agisce nella sua Chiesa.
Noi siamo la Juventud de Cristo e del Papa.

sabato 20 agosto 2011

19 agosto 2011

Ci aspetta un'intensa giornata ma abbiamo le forze necessarie. Ci rechiamo nuovamente in fiera per la catechesi del nostro arcivescovo Dionigi Tettamanzi. Arriviamo con un certo margine d'anticipo e così possiamo anche vivere un momento ricreativo animato dagli amici della FOM. Tra loro anche i nostri Mauro Garini, Francesco Lostaffa e Elena Ghiringhelli.
Siamo invitati alla testimonianza della nostra vita radicata nella fede nel Signore Gesù Cristo. L'Arcivescovo appare molto emozionato anche durante l'omelia ma il momento nel quale raggiunge il massimo del coinvolgimento è la preghiera condivisa con il nuovo arcivescovo di Milano Sua Eminenza Angelo Scola. "Benedetto colui che viene nel nome del Signore" sono le parole che monsignor Dionigi ripete più volte alle migliaia di giovani della diocesi di Milano radunati per ringraziare e per accogliere colui che è stato e colui che è il pastore della diocesi di sant'Ambrogio. L'augurio che rivolge al nuovo arcivescovo è quello di riuscire ad amare i giovani più di quanto sia stato capace di fare lui stesso. Monsignor Angelo prende la parola e subito colpisce l'attenzione dei ragazzi. Chiede il dono della preghiera, dell'affetto e ci invita a vivere la fede come un'esperienza dell'incontro con una persona, Gesù Cristo, che ci accoglie così come siamo e riempie di bellezza la nostra vita.
Dopo un pranzo immangiabile andiamo in città per la celebrazione della Via Crucis. Ci fermiamo in una traversa di Plaza de Colòn. Attendiamo l'inizio della preghiera mentre centinaia di persone ci passano accanto: bandiere colorate, lingue sconosciute, il passaggio dei bomberos che ci inondano d'acqua, i voluntarios alcuni dei quali partecipano fin dal 1985 (vedi foto), le persone che ci calpestano.
Ma ecco l'arrivo del Papa: lo vediamo da lontano ma siamo lì con lui per pregare per tutti i sofferenti del mondo. E mentre preghiamo per gli emarginati, i perseguitati, i senza lavoro, le vittime degli abusi e dell'ingiustizia don Roberto ci invita a ricordare in particolare il nostro amico Andrea Lostaffa e lo zio di Matteo Fabris. Con loro anche tutti gli ammalati e le persone che ci hanno chiesto una preghiera. I testi della celebrazione sono coinvolgenti e nonostante siamo seduti sull'asfalto, faccia caldo e le distrazioni possano essere molte la preghiera diventa intensa. Dopo la benedizione ci stupiamo dell'ordine con il quale i pellegrini lasciano la piazza. Prendiamo la metropolitana e alcuni esprimono il desiderio di vedere il mitico stadio del Real Madrid: il Santiago Bernabeu. Qualche foto, qualche ricordo e poi l'incontro con Eva che ci convince a consumare la nostra cena presso un locale nelle vicinanze: insalata, empanada o paella e frutta o postre.
Andiamo a recuperare i nostri automezzi e impostiamo in navigatore verso Guadarrama e dopo aver sbagliato per quattro volte l'uscita abbiamo questa intuizione che vi regaliamo: il Signore Gesù è come un navigatore... Se la musica è troppo alta, se canti a squarcia gola e non ascolti le sue indicazioni non potrai mai raggiungere la tua meta!
Buonanotte!

venerdì 19 agosto 2011

18 agosto 2011

Dense nubi scure velano insolitamente questo nuovo giorno. Ci prepariamo a vivere le prossime ore con un dubbio: andare o meno all'accoglienza del Santo Padre prevista alle 19.30. Vi chiederete perché. Innanzitutto l'esperienza della Messa di martedì ci ha abbastanza scoraggiato; inoltre è stato programmato uno sciopero che prevediamo crei qualche difficoltà negli spostamenti dal centro verso la periferia. Infine, sappiamo di alcune tensioni create da alcuni gruppi di oppositori alla GMG.
Partiamo alla volta della fiera e fatichiamo a trovare parcheggio. Riusciamo ugualmente però a occupare una buona posizione all'interno del padiglione che ci consente di seguire con più attenzione la catechesi di Sua Eminenza il cardinale, arcivescovo di Genova e segretario della conferenza Episcopale Italiana, Angelo Bagnasco.
Alcuni pensieri: "Si può vivere una vita fondata sul mistero, non sul dubbio o l'opinione"; "Le nostre radici sono in cielo, sono la comunione personale con Gesù, sono gli esseri incorporati in Gesù perché Gesù agisca in noi"; "Nel fare comunione noi siamo ospiti nel cuore di Cristo"; "La vita spirituale è conoscere, stare, custodire, condividere e testimoniare".
All'inizio della Messa, il cardinale indica come possibile proposito a partire da questi giorni la partecipazione alla Messa quotidiana mentre, nell'omelia, invita a ringraziare per i sacerdoti che hanno accompagnato i giovani a questo avvenimento.
Al termine dell'Eucaristia consumiamo il pasto presso il locale "Sandwich Club café": possiamo usare anche i ticket non consumati in precedenza e, per questo, risulta abbondante.
Decidiamo di non andare in centro per l'accoglienza del Papa ma partiamo comunque per Avila, città natale della famosa Santa Teresa di Gesù.
La città è circondata da un muraglione torriato lungo circa 2 km : potete immaginare il fascino che alla sola vista può evocare.
Visitiamo la cattedrale (€ 3,50) e ci rechiamo al convento di santa Teresa: nella chiesa si trova la cappella sorta sul luogo natale della santa. Qui preghiamo i Vespri e ricordiamo in particolare don Franco, ci accorgiamo di fare molta fatica a pensare che presto non sarà più il pastore della nostra comunità pastorale. La preghiera diventa gratitudine e affetto.

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